Soldi pubblici e risultati

€ 329.873,66 è la spesa sostenuta dal Comune di Quartu, da gennaio a luglio 2017, per INDENNITA’ AGLI ORGANI ISTITUZIONALI (fonte: www.soldipubblici.gov.it).
Gli organi istituzionali di un Comune sono il Consiglio, la Giunta, il Presidente del Consiglio, il Sindaco.
Ci siamo chiesti: quale è il prodotto di questa spesa?
Noi siamo convinti che la politica locale sia cosa concreta, e che si faccia attraverso l’adozione di atti pubblici, ovvero le “deliberazioni”, come si dice in linguaggio amministrativo per indicare le decisioni. Per questo non proporzioniamo quella cifra (€ 329.873,66) al numero di riunioni di giunta o di incontri delle commissioni consiliari o di sedute di consiglio. Quelli, per noi cittadini, sono solo percorsi, non risultati.
Il problema è che tutto ha un costo.
Hanno un costo le discussioni e le riunioni.
Hanno un costo le sedute di commissione in cui si da’ lettura ad una bozza, senza che vi sia stato un lavoro personale dei consiglieri a monte, senza che vi sia un lavoro di elaborazione di gruppo durante la seduta.
Hanno un costo gli ingressi in ritardo dei consiglieri alle sedute di commissione.
Hanno un costo gli interventi dei consiglieri durante i consigli, tutti, anche quelli non pertinenti o quelli fatti senza cognizione di causa, senza essersi documentati sugli argomenti.
Hanno un costo i vergognosissimi battibecchi su questioni meno che personali durante i consigli (i cui toni riprovevoli ci sono rimasti ben impressi…)
Ha un costo il numero degli assessori.
Il tempo speso dagli organi istituzionali ha un costo. Per Quartu, € 329.873,66 da Gennaio a Luglio 2017.
A scanso di equivoci chiariamo che, per noi, l’indennità è uno strumento necessario per porre coloro che sono stati scelti per fare gli interessi collettivi, nella condizione di farlo senza preoccupazioni di ordine materiale, perché possano assolvere al loro compito con dignità, con fierezza, con indipendenza e con serenità. Non siamo contrari e non riteniamo che debbano essere messe in discussione. (*)

Ma – dicevamo – che cosa ha prodotto questa spesa?
– 106 deliberazioni della Giunta Comunale, di cui 20 hanno riguardato patrocini e 9 dinieghi di trasferimento a dipendenti comunali. Ne restano 86, relative alla gestione dell’attività amministrativa di tutti i settori.
– 40 deliberazioni del Consiglio Comunale, di cui 15 riguardano l’approvazione di mozioni e ordini del giorno e 4 l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Ne restano 21, riguardanti gli atti di programmazione del Comune (bilancio, atti preliminari al bilancio, discussione di emendamenti, regolamenti)
E’ poco? E’ troppo? E’ quello che serve per risollevare la nostra città? Ci sono cose su cui il Comune avrebbe già dovuto prendere decisioni in questo primo semestre?
Secondo noi, certamente sì. E giusto per iniziare un elenco di argomenti, ricordiamo volentieri:
– le carte dei servizi (già sollecitate da Atobiu e promesse dal Comune per la pubblicazione al 2 maggio 2017. Non pervenute. OBBLIGO DI LEGGE)
– gli atti di indirizzo per la concessione del servizio di ritiro dei rifiuti urbani (la proroghina da € 12.700.000,00 scade al 31.12.2017…e poi? Che si fa: altra proroga? Di proroga in proroga? OBBLIGO DI LEGGE rispetto al Codice dei Contratti e alla normativa anticorruzione, fare gare pubbliche per assegnare quantità di soldi così consistenti)
– Il regolamento per gli istituti della partecipazione popolare (OBBLIGO DI LEGGE dal 2000, mai adottato. A Quartu è nato il Comitato Quartu Partecipa, per sostenere questo “passaggio tardivo alla modernità”)
– Il Documento Unico di Programmazione 2018/2020 (scadenza entro luglio 2017, già saltata, OBBLIGO DI LEGGE, ma tanto è consuetudine fare la programmazione in ritardissimo… e senza il bilancio, nei primi sei mesi dell’anno si può non fare nulla di nulla, con la motivazione “manca il bilancio”)
– la pubblicità on line dei verbali delle commissioni consiliari (IMPEGNO DA MOZIONE APPROVATA all’unanimità nel 2017, per superare la modalità attuale, stile “anni 90”, con accesso agli atti classico. Azione a costo zero: perché non si è ancora fatto?)
– Il regolamento sul bilancio partecipativo (IMPEGNO DA MOZIONE APPROVATA all’unanimità nel 2016: perché non si è ancora fatto?)
Ognuno aggiunga, dal suo punto di vista e secondo le sue conoscenze.
E ci vengono delle domande…
Agli organi istituzionali: quale è la vostra valutazione? Quella spesa (quella delle vostre indennità) è giustificata da questo risultato?
Ai concittadini: conoscevate questi dati? Che cosa ne pensate?
A tutti: ci va bene così?
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* [ In passato, per lungo tempo, chi viveva del proprio lavoro difficilmente poteva diventare un rappresentante nella vita pubblica, perché dedicando gran parte del proprio tempo ai lavori istituzionali (un sindaco è impegnato tutto il giorno, un consigliere deve essere disponibile durante il consiglio per la discussione e prima per parteciparvi preparato) non gliene sarebbe rimasto per guadagnarsi da vivere. In tal modo solo coloro che vivevano di rendita, o avevano qualcuno che li manteneva, potevano permettersi di partecipare alla politica attiva.]

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