#sadiedesasardigna

« Malgrado la cattiva amministrazione, l’insufficienza della popolazione e tutti gli intralci che ostacolano l’agricoltura, il commercio e l’industria, la Sardegna abbonda di tutto ciò che è necessario per il nutrimento e la sussistenza dei suoi abitanti. Se la Sardegna in uno stato di languore, senza governo, senza industria, dopo diversi secoli di disastri, possiede così grandi risorse, bisogna concludere che ben amministrata sarebbe uno degli stati più ricchi d’Europa, e che gli antichi non hanno avuto torto a rappresentarcela come un paese celebre per la sua grandezza, per la sua popolazione e per l’abbondanza della sua produzione. »
Giovanni Maria Angioj – rivoluzionario, politico e patriota sardo.
#sadiedesasardigna

A Settant’Anni dallo statuto Sardo

Questa la prossima iniziativa.
È un momento di (in)formazione che si terrà venerdì 19 gennaio 2018, alle ore 18,30, nella biblioteca comunale di Quartu Sant’Elena, insieme a Maurizio Onnis, scrittore.
Ascolteremo la ricostruzione dei fatti storici che hanno condotto al documento fondativo della Regione Autonoma Sardegna, vigente ormai da settanta anni.
E rifletteremo sul presente.
Partecipate e passate parola 🙂

Bilancio (partecipato…?) 2
una voce di spesa per mercati in piazza

Da diversi anni, a Quartu, una volta alla settimana, abbiamo modo di fare una piacevolissima “esperienza”. Iniziata silenziosamente, è diventata un appuntamento fisso ed irrinunciabile per molti di noi ed è il “mercatino degli agricoltori” che si svolge il sabato mattina nel parcheggio di Pitz’e Serra.
Nei visi delle persone che lo frequentano, curiosando tra i banchi pieni zeppi di frutta e verdura, super colorati e profumatissimi, si coglie il piacere di riappriopriarsi di un intreccio di relazioni, con al centro il cibo. I mercati degli agricoltori prendono forma come luoghi della sensibilizzazione e della formazione dei consumatori; luoghi in cui si chiarisce il significato dell’acquisto e dove, a differenza degli spazi della grande distribuzione organizzata, anche il valore delle relazioni con chi produce assume importanza fondamentale: la transazione economica porta con sé un arricchimento in termini di conoscenze, competenze, relazioni ed esperienza.
Avendo assistito alla magica trasformazione di un banale parcheggio in un “luogo di relazione”, ci viene spontanea la richiesta di individuare nella nostra città altri spazi che, per dimensioni, conformazione e posizionamento nell’asse viario, possono accogliere i mercatini più svariati: dalle produzioni artigianali, allo scambio di libri , all’oggettistica…
Questo permetterebbe di aprire spazi per il commercio, ma anche di riaprire i canali di mantenimento della memoria locale, perché è grazie alla frequentazione dei luoghi urbani e a una rinnovata cura di questi spazi, che si riportano in vita dei giacimenti di storia. Abbiamo bisogno di riscoprirla, coltivarla, intrecciarla con l’attualità, inserirla nel flusso delle informazioni quotidiane, per contrastare l’inaridimento produttivo, culturale e sociale della nostra città e per rilanciarne l’identità, la cultura e le idee.
Ecco, nel bilancio (chissà se) partecipato (ops! …BILANCIO COMUNALE) metteremmo una voce di spesa finalizzata alla creazione, promozione e valorizzazione dei mercatini rionali.
Le piazze “virtuali” sono moderne e funzionali, ma oggi è più urgente riprenderci le piazze reali. E basta poco, per “fare una piazza”, che in ogni caso resta il miglior luogo di vita sociale che l’uomo abbia mai progettato.