Una mattina a servizio della città (2)

E’ stata proprio una bella mattina. Bello incontrarsi fra cittadini per ripulire il percorso pedonale/ciclabile che costeggia il Parco lungo la via Fiume. Bello scoprire di non essere i soli che sentono il bisogno di impegnarsi per le cose comuni e per l’ambiente.

L’azione di oggi, certo, non risolve il problema della pulizia degli spazi pubblici, non risolve il problema del decoro urbano, non risolve nemmeno il vuoto di attenzione – generalizzata – verso un bene naturale così speciale quale è il Parco Molentargius Saline di Quartu S.Elena.
Tuttavia riteniamo che sia stato importante:
– ritirare la maggiore quantità possibile di rifiuti, ovviamente solo quelli non speciali, quelli differenziabili, e quindi conferibili.Purtroppo, sul posto restano tutti gli altri, speciali, ingombranti e pericolosi
– testimoniare ai più piccoli che l’ambiente è bello così come nasce, senza le aggiunte deturpanti che l’uomo troppo spesso si permette, non capendo che, a rovinarlo si pregiudica la propria salute
– sentirsi uniti dai principi della cittadinanza, della condivisione delle cose pubbliche (compresi gli spazi), del sentirsi corresponsabili dei beni comuni, che sono di tutti e, invece, passano per essere di nessuno
– sentire un po’ più nostro, nel senso civico dell’espressione, il percorso che costeggia il Parco, e pertanto meritevole di cure, sempre, da parte di tutti.

Ringraziamo l’Amministrazione Comunale per avere in parte agevolato la nostra iniziativa, compiendo una pulizia straordinaria proprio ieri, sabato 19 novembre. Questo ci conferma che l’attenzione ci può essere da parte di chi ci rappresenta.
Certo, non possiamo dirci rinfrancati dal verificare che questi interventi sono rari ed estemporanei.
Ciò che, invece, vorremmo è una pianificazione della pulizia della città, costante, regolare, accurata. Tale da conferire decoro e lustro, ai nostri e agli altrui occhi.

Siamo anche convinti che i cittadini possano contribuire sempre in tutto, compresa la pianificazione del servizio di igiene urbana e, in generale, di tutti gli argomenti ad esso collegati.
Abbiamo ricordo delle assemblee civiche già attivate e, soprattutto, della mozione approvata dal Consiglio Comunale con la Deliberazione n. 25 del 13.04.2016, con la quale, all’unanimità fu approvato l’impegno per il bilancio partecipato.
Ci riconfermiamo, perciò, disponibili ad interloquire con l’Amministrazione su tutto questo e chiediamo al nostro Sindaco l’avvio di un percorso partecipativo, di confronto e di supporto alle scelte dell’Amministrazione, anche sugli spazi pubblici naturali come il nostro Parco.

Una mattina a servizio della città (1)

L’ambiente in cui viviamo merita il massimo rispetto da parte di tutti. Vi cresciamo, ce ne alimentiamo, lo ammiriamo. La nostra città di Quartu contiene un ambiente speciale, paesaggisticamente struggente e, dal punto di vista naturalistico, una vera miniera di vita: la zona umida e il Parco del Molentargius.
Questo è lo spazio in cui intendiamo compiere un’azione di volontariato collettivo: il 20 novembre 2016, ripuliremo il percorso pedonale e ciclabile che costeggia il parco naturale del Molentargius, lungo la via Fiume. Lo abbiamo scelto non solo per il suo pregio e per la sua importanza, ma perché gli incendi accaduti in estate e l’accumulo di rifiuti dimostra quanto è lunga la strada della responsabilità e della valorizzazione.
Ve lo facciamo sapere, per dirvi che ci piacerà ritrovarci lì, con altri cittadini quartesi e con amici di qualsiasi provenienza, sensibili e pronti ad aiutarci a raccogliere il maggior numero di rifiuti possibile lungo tutto il percorso.
Questa iniziativa di volontariato civico è nata dalla collaborazione con il Comitato del Quartello e gli Amici di Beppe Grillo, insieme ai quali abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale l’autorizzazione e il supporto.
In attesa, dateci una mano: passate parola!

Incontri per la partecipazione consapevole

locandina_evento_storia_sardaSpesso noi cittadini deleghiamo del tutto ai politici (anche quando si dimostrano incapaci di intercettare i nostri bisogni e provvedere agli interessi collettivi) la gestione della nostra vita comune e non consideriamo le conseguenze di tale scelta: la qualità della vita collettiva si impoverisce e noi sviluppiamo la sensazione di non potere e non sapere fare nulla per arricchirla. Ci riduciamo a esprimere l’insoddisfazione, e restiamo immobili e incapaci di reagire. Il risultato è che si sentono tante lamentele ma si compiono poche azioni concrete per cambiare lo stato delle cose.
Invece, partecipare alla vita cittadina non è solo un preciso dovere di ognuno, ma anche e soprattutto un bisogno profondo: sentirsi di appartenere ad un luogo e alla comunità che lo abita.
Non c’è e non ci può essere appartenenza senza partecipazione: è l’impegno che mettiamo nel migliorare la qualità nella vita di una città, la nostra, che la renderà ai nostri occhi più cara e meritevole del nostro stesso impegno. “La politica non mi interessa” è il primo passo verso l’autoesclusione.
Certo, la partecipazione richiede essere o diventare consapevoli.
Come “Atobiu – Associazione per la promozione di politiche consapevoli e partecipate dei cittadini di Quartu Sant’Elena” abbiamo piacere di proporre ai nostri concittadini di condividere con noi il nostro percorso di scoperta dei temi della partecipazione.

PRIMO INCONTRO: Venerdi 26 febbraio 2016, alle ore 18 (Sala Conferenze della Biblioteca Comunale di Quartu Sant’Elena, Via Dante 66):
Essere consapevoli delle proprie origini. Presentazione del progetto “Storia sarda nella scuola italiana” e dei “Quaderni di storia sarda”.
Saranno presenti gli autori Maurizio Onnis (scrittore), Isabella Tore e Annarosa Corda (insegnanti).
Animerà l’incontro Rita Cannas.

SECONDO INCONTRO: Venerdì 18 marzo 2016, ore 18 (Sala Conferenze della Biblioteca Comunale di Quartu Sant’Elena, Via Dante 66):
Consumare consapevolmente. Presentazione del libro “Manuale di sopravvivenza energetica”(ed. Scienza Express).
Saranno presenti l’autore Andrea Mameli (fisico e giornalista scientifico) e Manuel Floris (astrofisico, esperto di fonti rinnovabili)
Animerà l’incontro Ernesto Batteta.

TERZO INCONTRO:
“Esperienze e strumenti della democrazia partecipativa”. Presentazione di uno studio e di un’esperienza di democrazia partecipativa.
(Le informazioni su relatori, data e luogo saranno precisate in seguito)

Acqua pubblica:
scelta auspicabile e percorribile

Acqua pubblica

Abbiamo partecipato con molto piacere all’incontro organizzato dal Comitato Acquabenecomune di Quartu per la presentazione del libro “L’acqua pubblica è il futuro”.
Abbiamo conosciuto persone molto preparate e determinate, che ci hanno offerto uno scorcio importante su come si è evoluto nel tempo l’approccio delle pubbliche amministrazioni alla gestione di questo prezioso bene comune, che è stato progressivamente considerato, e di conseguenza trattato, come una qualsiasi merce di scambio, ma anche su come, in conseguenza dell’evidente fallimento di questa scelta politica, molte realtà di rilievo in svariate parti del mondo abbiano scelto per una netta inversione di tendenza.
Sostanzialmente, il risultato della progressiva privatizzazione nella gestione dell’acqua, in una dimensione in cui i principali obiettivi da raggiungere diventano la riduzione dei costi e la massimizzazione del profitto (altrimenti detta “remunerazione del capitale investito”) ha fatto sì che si sia diffusamente registrata una ridotta qualità dell’acqua e un aumento del suo costo.
Nella nostra specifica realtà, come illustrato nel dettaglio da Patrizia del comitato Acquabenecomune Marghine-Planargia, la situazione è piuttosto drammatica da diversi punti di vista. A partire dallo stato delle condotte che fa si che si disperda circa il 50% dell’acqua (il che, considerato l’attuale rischio siccità è molto grave).
Altro nodo critico è dato dal fatto che esistono ancora diversi chilometri di tubature in cemento/amianto che, per ovvi motivi di salute pubblica, andrebbero sostituite.
La cattiva gestione da parte di Abbanoa in Sardegna è stata addirittura sanzionata dall’antitrust che nel settembre 2015 ha comminato una multa di un milione e ottocentomila euro per pratiche scorrette.
Sono attualmente in corso indagini a carico dei principali esponenti dell’Azienda per abuso d’ufficio, così come dell’assessore regionale ai lavori pubblici per uso illegittimo dei finanziamenti da destinare alle infrastrutture.
La gestione privatistica dell’acqua consente inoltre di interrompere l’erogazione del servizio idrico a chi, pur incolpevolmente, non è nelle condizioni di pagare. Ciò in palese violazione di quanto sancito dalle Nazioni Unite nella Dichiarazione sul diritto all’acqua, nonché in assoluto contrasto con la volontà popolare espressa negli appositi referendum.
Mariangela Rosolen, da diversi anni impegnata nel comitato Acquabenencomune di Torino e curatrice della versione italiana del libro, ha mostrato come la strada della “Ripubblicizzazione dell’acqua” oltre che auspicabile sia anche assolutamente percorribile. Ha portato alcuni degli esempi, dettagliati nel testo presentato, che dimostrano come ciò sia avvenuto in diverse realtà, anche assai complesse, in varie parti del mondo. Da Giacarta a Parigi, dalla Germania agli Stati Uniti.
Proprio nell’ambito delle numerose e interessanti considerazioni oggetto dell’incontro si colloca la proposta del comitato Acquabenecomune di Quartu, che intende portare all’attenzione dell’amministrazione comunale delle proposte concrete utili a garantire la partecipazione dei cittadini all’individuazione e adozione di scelte strategiche in materia di governo e gestione di questo essenziale bene comune.
Noi di Atobiu condividiamo la necessità di diffondere maggiore conoscenza e consapevolezza su temi così delicati e di creare rete nel territorio per poter con sempre maggiore forza sollecitare l’amministrazione pubblica a governare in funzione di un efficace, efficiente e solidale utilizzo delle nostre risorse.
Per questi motivi sosterremo con il nostro impegno e partecipazione l’iniziativa promossa dal comitato Acquabenecomune di Quartu.