Quattro incontri per riflettere

C’è un dato che attira la nostra attenzione: nella giornata elettorale del 20 gennaio, a Quartu Sant’Elena l’affluenza alle urne (12,47%) è stata la più bassa fra tutte quelle dei Comuni chiamati al voto.
Questo dato dice tante cose e ogni concittadino dovrebbe chiedersi da dove si può ripartire, per il recupero di ciò che manca: rappresentanti interessanti, politiche chiare e comprensibili ai cittadini, abitudine a sentire la partecipazione al voto come un dovere civico, fiducia nella politica, e tanto altro ancora.

Mai come ora ci sembra che non sia più il tempo dell’astensione, né il tempo delle deleghe in bianco ai rappresentanti politici/istituzionali.
Non è nemmeno più il tempo delle idee superficiali, fondate sul sentito dire, ricavate dallo scorrimento distratto dei titoli di giornali o di post sui social network.
Siamo convinti che la nostra capacità di partecipare alla vita cittadina si debba alimentare di conoscenza, di competenze, di consapevolezza: è solo dedicando un po’ del nostro tempo alla comprensione delle cose e allo scambio di informazioni che le nostre opinioni possono trasformarsi in “idee compiute e chiare”, e pertanto “forti”.

Nell’anno in cui si svolgono ben tre tornate elettorali, abbiamo voluto lanciare il nostro “Patto etico”. Quel che stiamo cercando di raccogliere, però, non sono solo delle firme, ma soprattutto concittadini interessati a prendere una propria posizione su alcuni punti:
1) Quanto è importante partecipare alla vita politica della propria città? per quale scopo? In quali modi? Quali sono le esperienze meglio riuscite?
2) Come è fatto un buon programma elettorale? Come possiamo riconoscerne la qualità?
3) Quale è il significato del “voto di scambio”? che funzione ha nella nostra società? Quando e dove ha avuto origine questa pratica?
4) è possibile fare campagne elettorali con un “buon linguaggio”? cosa si intende per comunicazione politica? Come possiamo, noi cittadini, migliorare la qualità del dibattito politico?

Su questi quattro argomenti abbiamo organizzato altrettanti incontri pubblici: non sono “lezioni” scolastiche, ma occasioni di approfondimento e di scambio, da cui contiamo di maturare basi più solide per tutte le riflessioni e i ragionamenti che occorre iniziare (o continuare) a fare, a Quartu.
Per introdurre le nostre riflessioni abbiamo chiesto l’aiuto a persone competenti: a breve daremo notizie precise sulle date e sui relatori di questi appuntamenti.

8 e 9 dicembre 2018
Nuovo appuntamento per la firma del “Patto Etico”

In tanti ci avete chiesto di essere informati sulle possibili occasioni per conoscerci e firmare il “Patto etico”. Eccoci! Questa volta approfittiamo di una bella iniziativa durante la quale, in alcuni momenti che vi specificheremo in fondo al post, sarà possibile aderire a questo impegno etico con il quale esprimere il desiderio e la nostra volontà di contribuire con le nostre scelte consapevoli e responsabili al miglioramento della nostra città.
Vi invitiamo dunque a partecipare ad “Artigiani in mostra – Natale 2018” che quest’anno sarà ospitato dall’Hostel Sardinia, in via Dante 35, l’unico ostello quartese in cui ogni settimana alloggiano viaggiatori da tutto il mondo.
Nel cortile dell’Hostel sarà ricreato un autentico villaggio natalizio in cui l’artigianato sardo possa avere un’ulteriore occasione di essere apprezzato anche oltremare.
Noi saremo lì sabato, dalle 11,30 alle 13,30 e dalle 16,00 alle 20,00 e domenica mattina dalle 10,00 alle 12,00.
Vi aspettiamo numerosi!!

P.S.: per chi non avesse la possibilità di raggiungerci in questi orari e volesse firmare il patto etico, invitiamo a contattarci con messaggio su questa pagina o alla mail atobiu@atobiu.it

Patto Etico, Dialoghi e Firme


Il Patto Etico nasce dal desiderio di provare e trovare strade per uscire dalla situazione di degrado generale in cui si trova oggi chi vive a Quartu.
L’iniziativa si alimenta di speranza e di ottimismo: noi speriamo e crediamo che sia possibile un modo diverso di partecipare alla vita della città, anche come elettori, e di migliorare con questo l’andamento delle cose.
Venerdì 26 ottobre abbiamo avuto il primo incontro con un gruppo di concittadini con cui avevamo già condiviso qualche iniziativa in questi anni scorsi, durante il quale abbiamo presentato per la prima volta i contenuti e il senso del Patto.
E’ stato molto produttivo: abbiamo condiviso visioni, trovato spunti divergenti, sentito idee nuove per l’ampliamento della partecipazione nella nostra città.
Abbiamo detto “iniziamo” e qui trovate i primi 50 sottoscrittori

Ricordiamo che la firma comporta due scelte.
La prima, più importante, è assumere l’impegno di seguire il patto etico almeno fino alle elezioni del 2020. E’ un modo di essere cittadini attivi anche quando si è elettori, e ancora di più se candidati.
La seconda, non meno importante, è autorizzare la pubblicazione del proprio nome nella lista dei sottoscrittori. Questo, invece, è il contributo forte della propria testimonianza.

Per chi vuole saperne di più e firmare il Patto Etico promuoviamo questi due dialoghi cittadini:
1) domenica 18 novembre 2018, dalle 11 alle 12,30, al Parco del Molentargius-Saline, ingresso da Via Don Giordi (zona chiosco)
2) domenica 25 novembre 2018, dalle 11 alle 12,30, al Poetto, zona “Bussola”, presso fontana

PS: Atobiu non è una lista elettorale e questa è un’iniziativa di promozione della consapevolezza e della partecipazione attiva dei cittadini alla vita civica a Quartu Sant’Elena

Un patto etico per la città

Quartu è una città dalle grandi potenzialità, ricca di risorse umane e naturali, ma fortemente provata da tanti anni di cattiva amministrazione che hanno alimentato uno stato di crescente degrado.
Noi di Atobiu crediamo che la maggior parte dei cittadini quartesi senta ormai l’urgenza di “svoltare” e contribuire a creare le condizioni per attivare un processo di reale sviluppo sociale, economico, territoriale.

Come rispondere a questa esigenza di profondo cambiamento?
Per esempio, riflettendo insieme su come individuare e selezionare i nostri prossimi amministratori comunali. La posta in gioco è altissima: dobbiamo scegliere le persone che assumeranno un ruolo cruciale nella gestione delle risorse che influiscono direttamente sulla nostra qualità della vita.
Per questo è indispensabile esercitare il nostro diritto/dovere di scelta in modo consapevole e responsabile.
Abbiamo bisogno di persone capaci, responsabili, coerenti, oneste, disinteressate, costruttive, pacifiche, in grado di impegnarsi con tenacia e dedizione nell’interesse della collettività, con rigore e trasparenza.

Tuttavia non basta. Infatti, abbiamo anche bisogno che ogni cittadino sia attivo, come elettore, o come possibile candidato, che esprima apertamente il proprio desiderio di cambiamento e che lo testimoni.
Quello che proponiamo ai concittadini è l’ADESIONE AD UN PATTO ETICO. Il testo è nella foto.
Lo firma chi ne condivide la necessità.
Chi lo firma si impegna a rispettare pochi e semplici doveri che possano dare un nuovo spessore alla vita politica cittadina.
Chi lo firma, dà anche la disponibilità a comparire in chiaro nella “lista degli aderenti al Patto Etico”.

L’iniziativa è proposta da Atobiu, ma è di tutti. Ringraziamo di cuore i concittadini che ieri sera hanno partecipato ad una prima presentazione del Patto Etico e quelli che hanno dato la disponibilità a favorire la firma per l’adesione.
Vi anticipiamo che nel corso dei prossimi mesi favoriremo momenti di scambio e riflessione sull’essere “cittadini attivi anche nella funzione di elettore”, e che vi daremo indicazioni e appuntamenti per chi vuole dare la sua firma.

Intanto, passate parola.

 

Accesso civico alla regione sulla mancata approvazione del bilancio a Quartu

Come avevamo anticipato e promesso, il 27 maggio abbiamo inoltrato una richiesta di accesso civico alla Regione Autonoma della Sardegna.
Dall’Assessore Regionale alle Autonomie Locali Cristiano Erriu desideravamo sapere due cose:

La prima: se l’Assessorato agli Enti Locali avesse preso provvedimenti o avesse intenzione di prenderne nei confronti del Comune di Quartu Sant’Elena, rispetto alla mancata approvazione del Bilancio 2018/2020. Questa richiesta trova risposta nel Decreto dell’Assessore regionale, emesso giusto ieri

Decreto n°5 del 28/05/2018

Quartu è citata nell’Allegato dal decreto

Per quanto tardivo, il Decreto ci fa piacere. Però, comunque, non siamo così ingenui da non conteggiarci tutti i tempi tecnici e capire che si arriverà alle solite date di sempre (luglio-agosto).

La seconda: se fossero pervenute all’Assessorato Regionale segnalazioni o richieste di intervento sulle criticità della mancata approvazione del bilancio da parte di consiglieri comunali o amministratori locali di Quartu.
Questa seconda richiesta attende i tempi previsti per legge (entro 30 giorni) e qualcosa ci verrà risposto. Però, nel frattempo, se mai lo volessero e lo ritenessero un loro dovere, gli amministratori e i consiglieri comunali (tutti da noi stimolati direttamente nel post di qualche giorno fa) possono far sapere apertamente alla cittadinanza se hanno compiuto azioni amministrative nei confronti dell’assessorato regionale, al fine di risolvere la mancata adozione degli atti di programmazione 2018/20, a garanzia dei diritti dei cittadini di Quartu Sant’Elena.

Una cosa che non possiamo certo chiedere alla regione è:

MA I CONTI DEL COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA SONO A POSTO?

Perciò, intanto, riproponiamo qui la stessa domanda per la quarta volta in 8 mesi.
Solo per una questione di giustizia, sicurezza e trasparenza. Non quelle formali: quelle vere.”

Soldi pubblici e mancati risultati
(La saga dei bilanci tardivi al comune di Quartu)

Ci eravamo interessati a questo argomento alla fine della scorsa estate (vedi post del 29 agosto 2017). Lo riprendiamo, perché merita.

€ 578.445,00 è la spesa sostenuta dal Comune di Quartu, nel 2017, per INDENNITA’ AGLI ORGANI ISTITUZIONALI (che sono Consiglio, Giunta, Presidente del Consiglio, Sindaco).
Corrispondono a € 8,16 pro-capite contro i 7,14 della media nazionale (fonte:www.soldipubblici.gov.it).

Per questo prezzo, abbiamo avuto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e si vedono da altri due dati, sempre del 2017: il costo pro-capite per i servizi di igiene urbana (€ 168,84 a Quartu e € 139,95 nella media nazionale) e gli interessi passivi ( € 6,71 pro-capite a Quartu contro l’1,74 nella media nazionale).
Ma più mortificante, per noi, è stato osservare che altri Comuni della nostra stessa grandezza e che hanno sostenuto una spesa per gli organi istituzionali molto simile, hanno generato ben altri risultati.

Prendiamo ad esame il risultato che ci sembra più importante e considerevole, in questa nostra drammatica situazione: L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2018/20.
Il Comune di Cremona e di Potenza, per esempio, approvano il bilancio il 29.01.2018 e il 26.2.2018, nei termini concessi dell’esercizio provvisorio (vuole dire con un leggero ritardo, ma comunque in tempo per non avere problemi di gestione)
Il Comune di Alessandria lo approva addirittura il 19.12.2017, perfettamente nei termini!
Tutti e tre i comuni hanno una storia recente di regolarità amministrativa e contabile. In particolare, a Cremona il bilancio viene pure spiegato ai cittadini (https://www.comune.cremona.it/node/467326).

Le nostre domande sono le stesse di sempre, perché per il momento non ci sono mai pervenute le auspicate risposte chiarificatrici.
– Al sindaco e agli assessori: come spiegate a noi cittadini il grave ritardo nell’approvazione del bilancio, perpetrato per il terzo anno di seguito? I conti del Comune di Quartu sono a posto?
– Ai consiglieri dell’opposizione: siete sicuri di aver compiuto tutte le azioni possibili e necessarie per far cambiare questo insopportabile stato di cose? State monitorando le gravi conseguenze che genera il permanere da tre anni in questa situazione?
– All’Assessore Regionale alle Autonomie Locali, Cristiano Erriu: che provvedimenti ha adottato, a tutela dei cittadini di Quartu, per la mancata approvazione del bilancio? (e per quanto riguarda lui, abbiamo predisposto una richiesta di accesso civico, per capire se e in che modo ha esercitato le sue prerogative e il suo dovere).
– Ai concittadini: ci va bene così?

Ribadiamo, come altre volte abbiamo scritto, che non siamo contrari all’uso di soldi pubblici per pagare le indennità agli organi istituzionali.
Ci dispiace, semmai, pagargliele per niente.

 

#Attiviamoci

Per noi di Atobiu, fare politica è costruire ponti tra persone, senza avere la pretesa di annullare le differenze ma, al contrario, di rendere l’esperienza della diversità come un valore da custodire e da coltivare. Abbiamo intrapreso un cammino di sensibilizzazione alla cittadinanza attiva nel difficile territorio politico quartese, coi ragazzi diciottenni che stanno per concludere un’esperienza della loro vita tra i banchi della scuola superiore. Il modo migliore per favorire questo incontro è stato andare verso loro e svolgere insieme attività di confronto in aula e all’aperto, con la piantumazione di alberi che resteranno, nel tempo, a rappresentare un loro atto concreto di cittadinanza attiva. Per noi resteranno anche le parole scritte dai ragazzi sulla lavagna, a testimoniare il loro contributo per la costruzione di uno scenario politico per la città di Quartu, incentrato su valori che vorremmo fossero la bussola per indicare la rotta a tutta la comunità e a chi si impegna in politica, oggi e in futuro

A quando il bilancio 2018

Eccoci qui, per il terzo anno di seguito, a vivere la stessa situazione: il Comune di Quartu lascia scadere anche il termine della “proroga della proroga” per l’approvazione del bilancio, e si ritrova in “gestione provvisoria”. Stanchi di rispiegarcelo a vicenda, nella fase di gestione provvisoria il Comune può pagare solo tasse, stipendi, mutui. Non può fare contratti, non può attivare servizi, non può pagare contributi. Niente di niente.
Che questa situazione sia anomala ormai lo sanno anche le aiuole, e questi ne sono i motivi:
– è recidivante, accade da tre anni, sempre uguale, senza sviluppi e senza miglioramenti;
– viene attribuita sempre a fattori esterni, per esempio alla contabilità armonizzata o all’evasione nel pagamento di tariffe e tributi da parte dei cittadini;
– accade senza che gli amministratori dichiarino, con puntualità e trasparenza, come stanno i conti del Comune, se sono a posto;
– accade senza che la Regione Autonoma della Sardegna intervenga, come sarebbe suo dovere, commissariando il comune.
Nello scorso autunno promuovemmo un incontro pubblico dedicato alla gestione dei soldi pubblici a livello comunale. Dalla discussione emersero alcune domande, che pubblicammo, nella speranza di un cortese cenno di risposta. Poiché siamo ancora in attesa, le riproponiamo.
Dal post del 12 novembre 2017:
“AGLI AMMINISTRATORI COMUNALI CHIEDIAMO:
1) quando approvate il Documento Unico di Programmazione 2018-2020? La scadenza era il 31 luglio scorso.
2) il bilancio 2018-2020, almeno quest’anno, sarà approvato nei termini corretti? La scadenza è il 31.12.2017
3) Potete comunicarci quali sono le reali ragioni di questi ritardi nell’approvare il bilancio comunale? Ci sono problemi nei conti? Nel caso, quali? Ci sono difficoltà a pianificare gli interventi? Perchè? C’è disinteresse a farlo? Come mai?
AI CONSIGLIERI DELL’OPPOSIZIONE CHIEDIAMO: potete fare delle comunicazioni pubbliche su come state intervenendo perché le cose inizino ad andare meglio?”L’unica a cui abbiamo avuto risposta è stata la seconda. Era “no”. Ci hanno risposto implicitamente, nei fatti.

Consultazione pubblica per l’aggiornamento del piano di prevenzione della corruzione

Il Comune invita i cittadini a partecipare con integrazioni a migliorare la strategia di prevenzione della corruzione e di affermazione della trasparenza.
Lo scorso anno fummo i soli a fare proposte di modifica. Parteciperemo anche stavolta, ma dopo l’incontro pubblico dello scorso 24 novembre, organizzato per approfondire con l’aiuto di un esperto e insieme ad altri cittadini la conoscenza del tema e dello strumento del Piano di prevenzione della corruzione, speriamo di non rimanere i soli.

Ne diamo notizia perché desideriamo che, quest’anno, in molti partecipino alla consultazione pubblica.
Scade il 15 gennaio. I concittadini che desiderano contribuire e non vogliono farlo da soli, ci possono contattare alla mail atobiu@atobiu.it o per messaggio.

http://www.comune.quartusantelena.ca.it/notizia.php?id=1882

Bilancio (partecipato…?) 2
una voce di spesa per mercati in piazza

Da diversi anni, a Quartu, una volta alla settimana, abbiamo modo di fare una piacevolissima “esperienza”. Iniziata silenziosamente, è diventata un appuntamento fisso ed irrinunciabile per molti di noi ed è il “mercatino degli agricoltori” che si svolge il sabato mattina nel parcheggio di Pitz’e Serra.
Nei visi delle persone che lo frequentano, curiosando tra i banchi pieni zeppi di frutta e verdura, super colorati e profumatissimi, si coglie il piacere di riappriopriarsi di un intreccio di relazioni, con al centro il cibo. I mercati degli agricoltori prendono forma come luoghi della sensibilizzazione e della formazione dei consumatori; luoghi in cui si chiarisce il significato dell’acquisto e dove, a differenza degli spazi della grande distribuzione organizzata, anche il valore delle relazioni con chi produce assume importanza fondamentale: la transazione economica porta con sé un arricchimento in termini di conoscenze, competenze, relazioni ed esperienza.
Avendo assistito alla magica trasformazione di un banale parcheggio in un “luogo di relazione”, ci viene spontanea la richiesta di individuare nella nostra città altri spazi che, per dimensioni, conformazione e posizionamento nell’asse viario, possono accogliere i mercatini più svariati: dalle produzioni artigianali, allo scambio di libri , all’oggettistica…
Questo permetterebbe di aprire spazi per il commercio, ma anche di riaprire i canali di mantenimento della memoria locale, perché è grazie alla frequentazione dei luoghi urbani e a una rinnovata cura di questi spazi, che si riportano in vita dei giacimenti di storia. Abbiamo bisogno di riscoprirla, coltivarla, intrecciarla con l’attualità, inserirla nel flusso delle informazioni quotidiane, per contrastare l’inaridimento produttivo, culturale e sociale della nostra città e per rilanciarne l’identità, la cultura e le idee.
Ecco, nel bilancio (chissà se) partecipato (ops! …BILANCIO COMUNALE) metteremmo una voce di spesa finalizzata alla creazione, promozione e valorizzazione dei mercatini rionali.
Le piazze “virtuali” sono moderne e funzionali, ma oggi è più urgente riprenderci le piazze reali. E basta poco, per “fare una piazza”, che in ogni caso resta il miglior luogo di vita sociale che l’uomo abbia mai progettato.