Nel fare questa proposta alla Città sicuramente non avevamo in mente chi si sarebbe candidato, ma avevamo chiare le situazioni che ci sembravano più strettamente legate al degrado della Città:
– c’è una altissima sfiducia nella rappresentanza politica, che si è tradotta, nelle ultime precedenti elezioni comunali, nel 60% di quartesi che non sono andati a votare
– la pratica del voto di scambio è diffusa e ritenuta “normale”, di conseguenza il politico migliore è quello che mi (a me solo!…) risolverà i (miei) problemi; questo fenomeno sporca la fase elettorale, l’azione amministrativa e la vita civica
– gran parte dei quartesi delegano tutta la loro vita ai rappresentanti politici, senza intervenire, verificare, valutare, partecipare; non si interessano dei programmi elettorali, hanno l’idea che non contino niente e che non servano, non partecipano alla fase elettorale (a meno che non siano candidati o sostenitori di liste, per la mera utilità del consenso)
UN LUNGO CAMMINO
Per ottenere le attuali 412 sottoscrizioni abbiamo compiuto una innumerevole quantità di azioni, contatti, dialoghi personali o di gruppo. Per noi è stata ed è un grandissima opportunità di alimentare la nascita di un pensiero nuovo: ogni cittadino può migliorare le cose, nel suo piccolo, con il proprio impegno personale.
Non sono mancate diffidenza, critiche distruttive, squalifiche, strumentalizzazioni, provocazioni e qualche volta (poche) gli insulti: noi vogliamo interpretarli come “paura del cambiamento” e incapacità di credere che la pressione del cittadino partecipe e attivo possa cambiare veramente le cose e che si possa fare “politica” senza candidarsi. Sapevamo prima di iniziare che avremmo avuto queste difficoltà e abbiamo confidato nel DIALOGO COSTRUTTIVO per affrontarle.
DUE ANNI DOPO……
Nemmeno a farlo apposta, si vota!
E in questa fase attuale, in cui si solleva la tensione da campagna elettorale, il patto etico solleva discussioni.
Desideriamo precisare:
– Atobiu non è una corte di giustizia o un tribunale che andrà a giudicare chi ha rispettato o meno il patto etico. La sottoscrizione è libera: chi lo rispetta si promuove come cittadino o candidato serio e credibile, chi lo tradisce perde la propria credibilità. Piuttosto, chiediamoci perchè un ragionamento del genere ci risulta così difficile da accettare
– dal nostro punto di vista, tutti i sottoscrittori meritano la nostra fiducia sul fatto che si impegneranno a vivere la fase elettorale e l’azione amministrativa secondo i valori del patto: sarà un impegno e un piacere incoraggiare un concittadino che si perde o un politico che se ne dimentica. La chiamiamo corresponsabilità e sappiamo che è la radice della coesione sociale (così assente in una Città “maltrattata” e frammentata). Si alimenta di ottimismo e di spirito critico. Vi invitiamo a vedere le cose anche da questo punto di vista
– in genere scegliamo di non condurre il dialogo con chi lo avvia provocando: la provocazione non corrisponde a un bisogno sincero di confronto e non prelude a nulla di buono. Sappiamo di poter risultare sgraditi o non comprensibili per questo, ma contiamo nella comprensione e accettazione della nostra volontà di promuovere – anche con i fatti – la comunicazione non ostile nella nostra Città
– osserviamo diversi tentativi di strumentalizzare il Patto Etico, per discreditare una parte politica o un candidato avversari. Niente di più inutile: è una tecnica becera della ricerca di consenso, che per quanto ci riguarda nasconde un grande vuoto: di valori, di persone, di programmi, di idee sane, di correttezza. Invitiamo queste persone (…o profili, o troll, o fake…?) a impegnarsi piuttosto nell’aiutare il proprio candidato a migliorare se stesso o a mettere in evidenza le proprie cose positive.
Ovviamente, invitiamo tutti i concittadini a spendere un po’ del loro tempo nella lettura dei programmi elettorali e nella loro valutazione prima di dare il voto (se volete abbiamo creato una griglia di criteri utili).