“Calpestata, l’erba diventa un sentiero”
partecipare a ripensare le politiche sociali

Nel mese di marzo 2016, l’Assessore alla salute, ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, alla qualità della vita del Comune di Quartu S. Elena, Marina Del Zompo, ha promosso e condotto due incontri di un tavolo tematico intitolato “Famiglie e minori”, dedicato alla programmazione delle politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria dei servizi alla persona.
Noi di Atobiu abbiamo partecipato, insieme ad altre associazioni, imprese sociali, cittadini interessati.
Durante gli incontri abbiamo espresso i pensieri e le proposte che vi esponiamo di seguito, nella speranza di poter condividere e discutere il tema con altre persone come noi sensibili all’argomento, e ampliare i punti di vista.
Abbiamo riferito e riteniamo che:
– il punto focale dell’intervento politico in ambito sociale debba essere lo sviluppo, il rafforzamento e la promozione della coesione sociale: ciò significa e comporta valorizzare le relazioni tra i membri della società e promuovere l’assunzione collettiva di responsabilità, percependo i problemi come comuni e non circoscritti a singole persone o gruppi;
– la risposta che l’Amministrazione dà in termini di servizi a seguito della rilevazione dei bisogni, crediamo debba derivare dall’ascolto di tutte le componenti rappresentative della cittadinanza, non solo delle rappresentanze istituzionali/ufficiali, ma anche dei “testimoni diretti”, ovvero delle persone che vivono le situazioni di criticità a cui si vuole dare risposta;
– sia fondamentale impostare il lavoro dei servizi o gli interventi che si attiveranno, così come di quelli che già esistono, al lavoro di gruppo: questo permette di considerare ogni persona (o i raggruppamenti fra persone), non solo un problema, ma anche e contemporaneamente una risorsa attiva o attivabile;
– l’amministrazione comunale debba avere un ruolo importante e strategico nell’attivazione delle reti, condizione indispensabile per qualsiasi riflessione condivisa, per qualsiasi programmazione, per la realizzazione e la riuscita degli interventi realmente integrati;
– il processo di integrazione sia permanente e continuo, e che richieda l’impegno costante e motivato di tutti, nonché un monitoraggio attento e condiviso che funzioni come accompagnamento e stimolo all’espansione;
– sia necessaria una gestione operativa che si avvalga del “privato sociale” selezionato ad evidenza pubblica, per costituire forme organizzative miste stabili o di ragionevole durata.

Durante i lavori del Tavolo tematico si è parlato anche dell’attuazione del progetto “Centro per la famiglia”. A questo proposito abbiamo proposto che:
– le famiglie siano coinvolte insieme ad altre famiglie, in occasioni di incontro, formazione comune, opportunità di auto-aiuto;
– siano ricercate le modalità, le leve, gli spazi per attivare una politica dell’affido in senso globale (per la preparazione/selezione/sostegno di famiglie che si aprono all’appoggio anche solo diurno ad altre famiglie, oppure all’affidamento extrafamiliare e all’adozione);
– il Centro funzioni anche come spazio per la rilevazione del disagio sommerso, nel quale ricadono le famiglie che affrontano momenti di crisi transitorie (per es. a seguito di separazioni, lutti…) che, se non supportate, possono evolvere negativamente;
– ricomprenda nel suo progetto l’attivazione di a) punti pedagogici presso le scuole, anche in accordo con i servizi sanitari territoriali; b) interventi dislocati fuori dal Centro (es. nei quartieri )
– nell’attivazione del servizio si abbia cura di assicurarne l’evoluzione e, soprattutto, la continuità: eventuali sospensioni o chiusure, infatti, esporrebbero i cittadini utilizzatori all’interruzione del loro percorso e a vissuti o condizioni di abbandono, sfavorevoli allo scopo stesso del servizio.sentier-di-erba

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *