Integrazioni al piano di prevenzione della corruzione

Noi ci abbiamo provato. Dopo una bella riflessione di gruppo, abbiamo concluso che lo sconforto in cui ci aveva fatto piombare la notizia degli ultimi arresti fra i dipendenti del Comune di Quartu Sant’Elena, doveva farci sviluppare un impegno ancora maggiore contro ogni forma di corruzione.
Per questo, ieri, abbiamo partecipato alla consultazione pubblica per l’adozione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2017/19.
Vincendo la tentazione di considerare quel documento “cosa da specialisti”, motivati a far sentire sulla macchina comunale tutta la forza dell’interesse che i cittadini di Quartu hanno per l’affermazione della legalità, abbiamo inviato le nostre proposte di integrazione al Piano di prevenzione della corruzione.
Siamo convinti che sia nostro diritto essere amministrati da politici non indagati e non condannati, e desideriamo poter contare su uffici a cui siamo disposti a tollerare – eventualmente – anche una certa non eccellenza, ma non certo una bassa legalità.
Per formulare le nostre proposte siamo partiti dalla lettura della relazione annuale del Responsabile della Prevenzione della corruzione. In particolare, ci ha colpito leggere di “difficoltà ad accettare l’attuazione di quanto previsto nel Piano, in quanto la struttura non è più abituata ai controlli”, “scarsa collaborazione da parte dei Dirigenti di Settore nella attività di report, sia in relazione al contenuto che al rispetto della tempistica”, “inadeguatezza del modello organizzativo dell’Ente rispetto all’attuazione del Piano”, oltre che di carenze di organico.
Ecco, noi non siamo riusciti a considerare ciò una cosa tollerabile.
Le proposte di modifica che abbiamo trasmesso al Comune chiedono, in sintesi:
a) che venga data informazione ai cittadini sui controlli effettuati, sulle modalità con cui si fanno e sugli esiti di questi. Siamo convinti, infatti, che la leva della pubblicazione alla cittadinanza possa “convincere” la parte resistente della macchina comunale. E’ giusto che chi amministra e chi lavora al Comune di Quartu sappia che ai cittadini interessa moltissimo sapere se si fanno le cose con legalità e quando non si fanno le cose con legalità.
b) che si dia notizia di quali dirigenti non eseguono i passaggi di responsabilità previsti dal piano. Siamo convinti che relazionare annualmente su questo punto, con trasparenza, e permettere ai cittadini di farsi un’idea sul buono o cattivo operato delle figure apicali, possa essere di stimolo affinché i ruoli vengano rispettati ed eseguiti con maggiore responsabilità e completezza.
c) che si svincoli il sistema di rilevazione della soddisfazione dell’utenza dall’informatizzazione, in modo da non addurre scuse al fatto che non la si è fatta. Il malessere della Città è alto e la qualità dei servizi bassissima. Vorremmo che i cittadini possano dirlo ogni volta che utilizzano un servizio, senza aspettare chissà quale sistema informatizzato, anche solo utilizzando un banalissimo e concretissimo modulino cartaceo
Per inviare proposte di modifica al Piano di Prevenzione della corruzione c’è ancora tempo fino a domani. Noi speriamo che altri cittadini, altre associazioni, facciano le loro osservazioni e proposte. Più siamo a partecipare a questa consultazione pubblica e più si manda chiaro il messaggio che a Quartu l’illegalità disturba l’umore dei cittadini.
Ci auguriamo anche di poter apprendere che la consultazione sul Piano ha interessato anche qualche consigliere comunale: in mancanza, sapremmo come qualificare il fatto che nessuno di questi, dall’alto del ruolo di rappresentanza che ha, abbia proposte di modifica e di miglioramento da suggerire su un tema così pregnante per la nostra storia attuale. I consiglieri che lo faranno, ce lo facciano sapere.”

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