Presentazione del libro Anticorruzione POP

Perché mai dei comuni cittadini dovrebbero impegnarsi nella prevenzione della corruzione?

In fondo, non è il compito delle istituzioni, della forza pubblica e della magistratura?

Con questo interrogativo si è aperto il dialogo avvenuto venerdì 26 febbraio 2021, con Leonardo Ferrante, coautore insieme a Alberto Vannucci del libro “Anticorruzione POP” (Edizioni Gruppo Abele).

Con la sua grande capacità comunicativa, Leonardo ci ha fatto ritrovare la nostra collocazione nel ruolo attivo che la stessa legge* ci assegna, nel contrasto alla corruzione: acquisire, testimoniare e diffondere la cultura dell’integrità, intercettare il fenomeno della corruzione prima che si manifesti, in modo che non sia più la repressione l’unico strumento per contrastarla.

Leonardo ha invitato i 40 e più partecipanti all’incontro, (fra cui, graditissimi e attivissimi, gli studenti di una classe quinta dell’Istituto “Levi” di Quartu), a fare “obbedienza attiva”, ovvero rispondere con slancio ed entusiasmo a questa richiesta di collaborazione civica.

In che modo? Per esempio, esercitando il diritto all’informazione, per conoscere come le amministrazioni prendono le decisioni che riguardano la nostra vita, e trattano le risorse pubbliche: denaro, beni materiali e immateriali, capitale sociale. La trasparenza è una forma di prevenzione e di contrasto della corruzione: l’obbligo per le amministrazioni di pubblicare le informazioni sulla propria attività e l’interessamento dei cittadini a conoscere come agisce l’amministrazione pubblica, è un “accendere la luce” per non lasciare possibilità a chi ne fosse tentato di nascondere, nel buio e nell’opacità, la propria non integrità.

E inoltre… E’ stato importantissimo soffermarsi sull’affermazione “tutti noi siamo corrompibili”, nel senso che possiamo ricevere, nell’ambito della nostra professione o in generale del nostro vivere, richieste/inviti/pressioni a essere coinvolti in atti o comportamenti illeciti. La certezza del non rimanere coinvolti è strettamente collegata alla nostra consapevolezza e, soprattutto, a quanto ci sono chiari i rischi e le conseguenze (legali, penali, sociali, psicologiche) che ne derivano.A maggior ragione, l’amministrazione pubblica deve vigilare su se stessa, conoscere i punti di maggior rischio di corruzione e mettere in campo tutte le azioni e comportamenti per prevenirla.

E’ per questo che tutte le amministrazioni adottano il Piano per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza.

Nel chiudere l’incontro, Leonardo ha evidenziato che il contrasto alla corruzione non può essere affidato solo alle leggi, ma al necessario cambiamento culturale che consente a ciascuno di noi di non avere dubbi su ciò che è chiaro e ciò che è opaco, su ciò che è lecito e ciò che è illecito, su ciò che è integrità e ciò che è corruzione.

Come tutti i cambiamenti culturali, è un processo lungo e difficile, ma non impossibile.

Nella foto, le parole che i partecipanti hanno scelto per sintetizzare l’incontro.

[*Legge n.190 del 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”]

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