Incontro pubblico – La scelta del candidato


Venerdì 1 febbraio, alle 18,45 Atobiu è a questo incontro pubblico, dove ci viene data la possibilità di esprimere le nostre riflessioni su come si può (e si dovrebbe davvero) essere cittadini attivi anche da elettori.
Sarà una ulteriore occasione di informazione per i concittadini che desiderano sapere qualcosa in più sul “Patto etico per la Città di Quartu Sant’elena”, o che vogliono aggiungere la loro firma nella lista dei sottoscrittori. Aggiungiamo che ci fa molto piacere ogni volta che, a Quartu, delle persone o dei gruppi si attivano per coltivare una speranza di cambiamento. Grazie al Comitato del Quartello per questa occasione.
Ci vediamo al Teatro Houdini

Quattro incontri per riflettere

C’è un dato che attira la nostra attenzione: nella giornata elettorale del 20 gennaio, a Quartu Sant’Elena l’affluenza alle urne (12,47%) è stata la più bassa fra tutte quelle dei Comuni chiamati al voto.
Questo dato dice tante cose e ogni concittadino dovrebbe chiedersi da dove si può ripartire, per il recupero di ciò che manca: rappresentanti interessanti, politiche chiare e comprensibili ai cittadini, abitudine a sentire la partecipazione al voto come un dovere civico, fiducia nella politica, e tanto altro ancora.

Mai come ora ci sembra che non sia più il tempo dell’astensione, né il tempo delle deleghe in bianco ai rappresentanti politici/istituzionali.
Non è nemmeno più il tempo delle idee superficiali, fondate sul sentito dire, ricavate dallo scorrimento distratto dei titoli di giornali o di post sui social network.
Siamo convinti che la nostra capacità di partecipare alla vita cittadina si debba alimentare di conoscenza, di competenze, di consapevolezza: è solo dedicando un po’ del nostro tempo alla comprensione delle cose e allo scambio di informazioni che le nostre opinioni possono trasformarsi in “idee compiute e chiare”, e pertanto “forti”.

Nell’anno in cui si svolgono ben tre tornate elettorali, abbiamo voluto lanciare il nostro “Patto etico”. Quel che stiamo cercando di raccogliere, però, non sono solo delle firme, ma soprattutto concittadini interessati a prendere una propria posizione su alcuni punti:
1) Quanto è importante partecipare alla vita politica della propria città? per quale scopo? In quali modi? Quali sono le esperienze meglio riuscite?
2) Come è fatto un buon programma elettorale? Come possiamo riconoscerne la qualità?
3) Quale è il significato del “voto di scambio”? che funzione ha nella nostra società? Quando e dove ha avuto origine questa pratica?
4) è possibile fare campagne elettorali con un “buon linguaggio”? cosa si intende per comunicazione politica? Come possiamo, noi cittadini, migliorare la qualità del dibattito politico?

Su questi quattro argomenti abbiamo organizzato altrettanti incontri pubblici: non sono “lezioni” scolastiche, ma occasioni di approfondimento e di scambio, da cui contiamo di maturare basi più solide per tutte le riflessioni e i ragionamenti che occorre iniziare (o continuare) a fare, a Quartu.
Per introdurre le nostre riflessioni abbiamo chiesto l’aiuto a persone competenti: a breve daremo notizie precise sulle date e sui relatori di questi appuntamenti.

Scrivono sul patto etico

Il Patto Etico suscita l’attenzione di Nicolò Migheli, sociologo, che ne scrive su “Sardegna soprattutto”. Gliene siamo profondamente grati.

Ci sono parti di questo scritto che ci rassicurano, perché confermano che i contenuti e il senso generale del patto siano attuali e rispondenti alla nostra realtà. Lui scrive “di atti come quello quartese ne abbiamo gran bisogno tutti”.

L’articolo ci illumina sul fatto che l’accostamento delle parole “etica” e “politica” meriterebbe approfondimenti continui e a largo spettro. Siamo pienamente d’accordo e ne sentiamo il bisogno. Lo auspichiamo sia all’interno delle forze politiche, ma molto di più nei cittadini, per i quali e con i quali contiamo di progredire nella consapevolezza di come delegare completamente ogni cosa collettiva, non informarsi sui programmi, non pretendere concretezza e linearità dai nostri rappresentanti, abbia portato molto in basso il livello della politica e della vita civica.
Quartu, con il suo degrado diffuso, è l’esempio chiaro anche di questa nostra mancanza.
Per questo, stiamo organizzando momenti pubblici di approfondimento, nei prossimi mesi, in città.

Di certo, quando scriviamo la parola “etico”, non pensiamo alla moralizzazione spicciola. Tutt’altro: ci riferiamo all’ impegno personale di ciascuno, che in prima persona e in coscienza si attiva nella sua realtà cittadina.
Se ci pensate, ognuno di noi è l’unica parte della società su cui possiamo veramente operare un cambiamento. Ed è importante non negarsi mai la possibilità di recuperare una maggiore responsabilità civica condivisa.
Il patto etico che già 150 concittadini hanno firmato, infatti, altro non è che un “patto di corresponsabilità”.

Regali di Natale

Più di 130 cittadini hanno firmato il patto etico.
Con ciascuno di loro abbiamo scambiato idee, qualche volta sintetizzate in poche parole, altre volte dei veri e propri approfondimenti.
Per noi sono stati dei doni, che vorremmo almeno in parte condividere con voi, in questi giorni che dello scambio di regali si fa celebrazione, abuso consumistico, festa, tradizione irrinunciabile.

“Vi stavamo cercando” (due neoresidenti provenienti da un paese del nord-Sardegna)
“Perché non prendiamo spunto da Bologna, dove i cittadini si sono presi in carico la gestione di spazi pubblici e beni collettivi, in accordo col Comune? Bisogna avviare azioni” (giovane cittadino)
“E’ molto importante superare l’abitudine al voto di scambio, perché se oggi io ricevo un favore personale a discapito del diritto di qualcun altro, domani a me sarà negato un diritto per assegnare un favore personale ad altri” (cittadina)
“Bisognerebbe fare formazione agli studenti, sul patto etico” (insegnante)
“E’ importante per i nostri figli” (madre, educatrice)
“Su questi temi bisogna scriverne e parlarne, per una crescita culturale della città” (sociologo)
“Siamo venuti apposta per firmare” (cittadini residenti nella costa)
“Ne faremo una decisione di gruppo” (attivista di partito)

In questo nostro lavoro di diffusione del Patto Etico, abbiamo ricevuto da alcune persone una comunicazione altrettanto importante, ovvero “ci penso e poi decido”. La troviamo bellissima, perchè dà alla firma il valore pieno che ha, quello della consapevolezza sugli impegni etici che ci si assume in coscienza.
Lo scopo è ritrovarci con tutti i cittadini consapevoli e responsabili, che vogliono esprimere la loro partecipazione anche e a partire dal mettere il proprio nome in chiaro sulla “Lista degli aderenti”.

BUON NATALE ALLA NOSTRA CITTA’.

PS:
Nei prossimi mesi, ci aspettano un ciclo di incontri pubblici di approfondimento. State collegati!

Intanto, se volete firmare il patto etico potete contattare:
Alberto Corpino
Anna Rita
Antonio Perra
Bernardetta Cabras
Caterina Perra
Danilo Sarritzu
Fabio Atzeni
Lesya Pavlova
Marta Ragatzu
Pippi Pippilotta
Salvatore Staffa
Stefano Tiddia

Resoconto del primo “Dialogo Cittadino” dedicato al Patto Etico.

Domenica 18 Novembre 2018.
Nonostante le condizioni meteo non fossero incoraggianti, alcuni impavidi concittadini (ai quali va il nostro ringraziamento!) hanno deciso di raggiungerci nell’area verde del Parco di Molentargius, per conoscere meglio i propositi della nostra iniziativa e condividere con noi alcune riflessioni sul futuro della città. Nel commentare i punti salienti del Patto Etico, sono emersi alcuni spunti piuttosto interessanti che contiamo di approfondire sia come associazione, che come promotori dei prossimi incontri dedicati al dialogo. Un tema ricorrente che già durante la presentazione dell’iniziativa -avvenuta il 27 Ottobre scorso- ci è stato segnalato, riguarda la futura selezione dei nostri amministratori e i necessari requisiti che questi dovranno avere per svolgere al meglio tale incarico. Oltre all’Impegno, l’onestà e la trasparenza, che noi abbiamo indicato nel Patto come qualità fondamentali, sono molti dell’opinione che chi si candida al governo della cosa pubblica a qualsiasi livello, debba possedere adeguate competenze nel settore in cui si propone. Oltre a richiamare il progressivo decadimento della qualità della politica cittadina e a dover distinguere tra competenze necessarie e titoli conseguiti, tale circostanza evidenzia inoltre la comune difficoltà nel saper riconoscere e quindi selezionare i giusti candidati.
Un altro tema che ci è sembrato particolarmente interessante, riguarda più direttamente la partecipazione dei cittadini e in particolar modo il coinvolgimento dei giovani alla vita politica della città. A questo proposito è stato osservato come in città manchino delle occasioni di approfondimento alternative alla scuola. Se da un lato per questioni di opportunità risulta problematico delegare alla scuola anche questo aspetto della formazione individuale, dall’altro si è considerato come le Sezioni dei Partiti politici, un tempo avamposto delle moderne democrazie, abbiano quantomeno ridotto la capacità di intercettare le richieste e l’interessamento dei giovani.

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SONO INTERVENUTI.

La Partecipazione è un argomento che ci coinvolge in maniera particolare e siamo convinti che dallo scambio di opinioni, di riflessioni e di esperienze di ognuno di noi possa rigenerarsi quello spirito di coesione che i cittadini di Quartu sembrano aver perso. Se avete voglia anche voi di condividere un’idea, una riflessione o anche semplicemente saperne di più sul Patto Etico, possiamo incontrarci al prossimo dialogo cittadino e fare due chiacchiere! Domenica prossima, 25 Novembre (ore 11-12,30) saremo al Poetto, nei pressi della Bussola e del Monumento ai caduti.

P.S. : Atobiu NON è una lista elettorale e i Dialoghi cittadini sono un’iniziativa di promozione della consapevolezza e della partecipazione attiva dei cittadini alla vita civica a Quartu Sant’Elena.

Astenersi non è partecipazione…

… e nemmeno responsabilità.

Cari consiglieri Tonio Pani, Romina Angius, Valeria Piras, Chiara Pili e Marcella Marini, questo vogliamo dirvi: dalla nostra Associazione non potrà mai provenire un plauso alla vostra astensione nel consiglio comunale di mercoledi, a proposito del bilancio consuntivo.

Per noi, l’approvazione del consuntivo ha un importanza veramente strategica. 
E’ cosa seria.
E’ un momento di verifica politica.
E il 26 settembre 2018…
…Votare a favore significava validare la politica condotta dalla maggioranza e permetterle di andare avanti. Dire che è cosa buona, tutto quanto fatto e come è stato fatto. Chi, mercoledì, ha votato a favore, con qualunque propria motivazione (che noi non possiamo che ascoltare, salva la libertà di critica e dissenso) ha preso questa posizione.
…Votare contro, viceversa, significava esprimere disaccordo con quanto fatto finora dall’amministrazione in carica e cercare di mettere fine ad una consiliatura insoddisfacente, i cui segni sono sotto gli occhi di tutti e sulle spalle di ciascuno, per chi se li sente.

Ma non votare nè a favore nè contro, astenersi, che cosa pensate che significhi per noi?

Per il futuro, dal cuore, vi chiediamo di non fare più slogan, attività vuote, post sulla partecipazione, perchè la partecipazione è un’ altra cosa.
La partecipazione è fare scelte, in prima persona.
E’ schierarsi.
E’ difendere apertamente ideali, persone, società. E farlo, talvolta, insieme agli altri.
E’ maturare posizioni personali e di gruppo, palesarle, spiegarle.
E’ votare in maniera lineare, a favore o contro, in consiglio, assumendosi la responsabilità di fare scelte e non fingere di subirle.

Pezzette sul canotto lacero

Quante volte abbiamo sollecitato il problema della mancanza di bilancio….
Chi ha seguito il nostro lavoro sa che siamo assolutamente convinti che quei ritardi nella predisposizione del più importante documento di programmazione del Comune, non occasionali o episodici o straordinari, ma prassi consolidata della Giunta Delunas, originano molti dei disservizi che colpiscono noi cittadini del Comune di Quartu.
Ne nominiamo tre, che di recente hanno attirato l’attenzione dei cittadini:
– I tamburi dei lavoratori del verde pubblico, sospesi nel niente, mentre scorre – assolutamente tardiva – una procedura di gara per trovare il prossimo gestore dell’appalto (per due mesi), dicono a gran voce che manca la programmazione, manca la continuità, mancano i servizi. E manca la sicurezza del vivere in chi incrocia, da lavoratore, il Comune di Quartu. Costoro non sono gli unici!
– I pagamenti dei contributi dei Piani personalizzati per le famiglie con disabili (L.162), già in ritardo per la lentezza della RAS, ma liquidati molto dopo la gran parte dei Comuni sardi che avevano un bilancio approvato in cui iscrivere le somme provenienti dalla Regione. E si sa, in un bilancio non si può spendere ciò che non è stato “iscritto”, e non si può iscrivere nessuna somma in un bilancio inesistente. Banale. Devastante.
– La proroga del servizio di igiene urbana, nella forma decisamente insolita e sorprendente dell’ordinanza (fuori da ogni prescrizione del Codice dei Contratti, che prevede l’espletamento di una gara d’appalto), segno del lavoro improvvisato, emergenziale, senza pianificazione e senza riguardo.
Per noi non è negligenza, ma colpa grave. Non è caos di un momento, ma sistema sbagliato che gli amministratori in carica non hanno forza e capacità di sovvertire e che l’intero Consiglio Comunale, colpevolmente, continua a tenere in vita.
Siamo feriti per la parte più debole della popolazione: chi ha bisogno dei servizi e dei sussidi sociali, chi lavora per le ditte che forniscono servizi all’amministrazione, in genere per poco.
Crediamo che sia indispensabile e urgente rimboccarsi le maniche e sopperire alla inerzia che ha caratterizzato questa Amministrazione, recuperando un po’ di tempo perduto, avviando anche contestualmente tutte le procedure umanamente attivabili.
Lo chiediamo con forza.
Però, se non siete in grado di recuperare questa drammatica situazione abbiate il coraggio di lasciare. Il commissariamento sarebbe a questo punto il male minore.

Quattro modi per agire

Nonostante le evidenti criticità che caratterizzano la nostra realtà cittadina, l’esperienza di Atobiu si sta rivelando, per noi che la stiamo vivendo attivamente, una preziosa opportunità per incontrare tante persone speciali, capaci di stupirci e aprirci a sentimenti di ottimismo e fiducia per il futuro.
Qualche mese fa un gruppo di giovanissimi cittadini di un gruppo scout Quartese, avendo saputo dei nostri incontri sui temi della cittadinanza attiva realizzati con gli studenti di alcuni Istituti superiori della città, ci ha chiesto un incontro per approfondire questa tematica.
Con piacere abbiamo colto il loro invito e ci siamo confrontati in un clima proficuo e stimolante, condividendo idee, valori, esperienze e prospettive.
Durante l’incontro con il clan “La Lanterna” del gruppo Quartu 1, abbiamo appreso con soddisfazione del loro impegno per diventare cittadini attivi e incoraggiare quante più persone possibili a farlo.
Venerdì scorso ci siamo nuovamente incontrati con i ragazzi, che ci hanno resi partecipi della conclusione della prima parte del loro lavoro, facendoci dono del Vademecum dal titolo “4 modi per agire”, documento realizzato in formato cartaceo ed elettronico che sintetizza il loro percorso verso la cittadinanza attiva.
Con grande piacere condividiamo il loro lavoro con tutti i cittadini quartesi che ci seguono in questa pagina.
A questo link potrete trovare copia del vademecum, anche nella sua versione più approfondita, e un test per scoprire “quanto sei cittadino attivo?”

Buona lettura e buona cittadinanza attiva a tutti!!

Accesso civico alla regione sulla mancata approvazione del bilancio a Quartu

Come avevamo anticipato e promesso, il 27 maggio abbiamo inoltrato una richiesta di accesso civico alla Regione Autonoma della Sardegna.
Dall’Assessore Regionale alle Autonomie Locali Cristiano Erriu desideravamo sapere due cose:

La prima: se l’Assessorato agli Enti Locali avesse preso provvedimenti o avesse intenzione di prenderne nei confronti del Comune di Quartu Sant’Elena, rispetto alla mancata approvazione del Bilancio 2018/2020. Questa richiesta trova risposta nel Decreto dell’Assessore regionale, emesso giusto ieri

Decreto n°5 del 28/05/2018

Quartu è citata nell’Allegato dal decreto

Per quanto tardivo, il Decreto ci fa piacere. Però, comunque, non siamo così ingenui da non conteggiarci tutti i tempi tecnici e capire che si arriverà alle solite date di sempre (luglio-agosto).

La seconda: se fossero pervenute all’Assessorato Regionale segnalazioni o richieste di intervento sulle criticità della mancata approvazione del bilancio da parte di consiglieri comunali o amministratori locali di Quartu.
Questa seconda richiesta attende i tempi previsti per legge (entro 30 giorni) e qualcosa ci verrà risposto. Però, nel frattempo, se mai lo volessero e lo ritenessero un loro dovere, gli amministratori e i consiglieri comunali (tutti da noi stimolati direttamente nel post di qualche giorno fa) possono far sapere apertamente alla cittadinanza se hanno compiuto azioni amministrative nei confronti dell’assessorato regionale, al fine di risolvere la mancata adozione degli atti di programmazione 2018/20, a garanzia dei diritti dei cittadini di Quartu Sant’Elena.

Una cosa che non possiamo certo chiedere alla regione è:

MA I CONTI DEL COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA SONO A POSTO?

Perciò, intanto, riproponiamo qui la stessa domanda per la quarta volta in 8 mesi.
Solo per una questione di giustizia, sicurezza e trasparenza. Non quelle formali: quelle vere.”

Soldi pubblici e mancati risultati
(La saga dei bilanci tardivi al comune di Quartu)

Ci eravamo interessati a questo argomento alla fine della scorsa estate (vedi post del 29 agosto 2017). Lo riprendiamo, perché merita.

€ 578.445,00 è la spesa sostenuta dal Comune di Quartu, nel 2017, per INDENNITA’ AGLI ORGANI ISTITUZIONALI (che sono Consiglio, Giunta, Presidente del Consiglio, Sindaco).
Corrispondono a € 8,16 pro-capite contro i 7,14 della media nazionale (fonte:www.soldipubblici.gov.it).

Per questo prezzo, abbiamo avuto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e si vedono da altri due dati, sempre del 2017: il costo pro-capite per i servizi di igiene urbana (€ 168,84 a Quartu e € 139,95 nella media nazionale) e gli interessi passivi ( € 6,71 pro-capite a Quartu contro l’1,74 nella media nazionale).
Ma più mortificante, per noi, è stato osservare che altri Comuni della nostra stessa grandezza e che hanno sostenuto una spesa per gli organi istituzionali molto simile, hanno generato ben altri risultati.

Prendiamo ad esame il risultato che ci sembra più importante e considerevole, in questa nostra drammatica situazione: L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2018/20.
Il Comune di Cremona e di Potenza, per esempio, approvano il bilancio il 29.01.2018 e il 26.2.2018, nei termini concessi dell’esercizio provvisorio (vuole dire con un leggero ritardo, ma comunque in tempo per non avere problemi di gestione)
Il Comune di Alessandria lo approva addirittura il 19.12.2017, perfettamente nei termini!
Tutti e tre i comuni hanno una storia recente di regolarità amministrativa e contabile. In particolare, a Cremona il bilancio viene pure spiegato ai cittadini (https://www.comune.cremona.it/node/467326).

Le nostre domande sono le stesse di sempre, perché per il momento non ci sono mai pervenute le auspicate risposte chiarificatrici.
– Al sindaco e agli assessori: come spiegate a noi cittadini il grave ritardo nell’approvazione del bilancio, perpetrato per il terzo anno di seguito? I conti del Comune di Quartu sono a posto?
– Ai consiglieri dell’opposizione: siete sicuri di aver compiuto tutte le azioni possibili e necessarie per far cambiare questo insopportabile stato di cose? State monitorando le gravi conseguenze che genera il permanere da tre anni in questa situazione?
– All’Assessore Regionale alle Autonomie Locali, Cristiano Erriu: che provvedimenti ha adottato, a tutela dei cittadini di Quartu, per la mancata approvazione del bilancio? (e per quanto riguarda lui, abbiamo predisposto una richiesta di accesso civico, per capire se e in che modo ha esercitato le sue prerogative e il suo dovere).
– Ai concittadini: ci va bene così?

Ribadiamo, come altre volte abbiamo scritto, che non siamo contrari all’uso di soldi pubblici per pagare le indennità agli organi istituzionali.
Ci dispiace, semmai, pagargliele per niente.