Come vengono utilizzati i nostri soldi? Breve riassunto dell’incontro del 10 novembre

Abbiamo dedicato una bella serata alla comprensione di alcuni dei meccanismi che regolano l’uso delle risorse pubbliche in un comune. Fabio Atzeni ci ha condotti, molto bene e con la maggiore semplicità possibile, dentro un argomento difficile, a tratti ostile.

Nella prima parte, abbiamo potuto ascoltare come funziona il flusso delle entrate e delle spese, quanto incide la tempistica della programmazione comunale sui risultati, quanto è importante che l’amministrazione tenga bene i conti.
Nella seconda parte, abbiamo provato, insieme, a esplorare alcune banche dati nelle quali si possono trovare informazioni sui bilanci delle amministrazioni.

In particolare, il sito www.openbilanci.it, nel quale è possibile trovare i dati sulle entrate e sulle spese di tutte le amministrazioni pubbliche, vedere classifiche e comparazioni fra enti della stessa fascia (il Comune di Quartu è nella fascia di comuni fra i 50.000 e i 200.000 abitanti). Purtroppo, i dati sono aggiornati al 2014, ma l’impostazione del sito rende possibile diverse esplorazioni e attiva la riflessione di noi cittadini su come le diverse amministrazioni locali impiegano i soldi.
E così, per esempio, abbiamo notato che il servizio di raccolta dei rifiuti ha un costo pro-capite di € 230,00 a Quartu e di € 153,00 a Imola (nel 2014). Ma anche che il Comune di Olbia spende per i servizi sociali € 230,00 per abitante e il Comune di Quartu appena € 188,00 (sempre nel 2014).
Ovviamente, abbiamo concordato che su queste differenze occorre che i cittadini e gli amministratori riflettano bene, considerando la situazione specifica di ogni Comune.

Abbiamo anche provato insieme ad utilizzare il sito del governo www.soldipubblici.gov.it . In questo, i dati si aggiornano continuamente, perché le amministrazioni sono collegate costantemente ad esso.
Da questo sito è possibile leggere quanto stanno costando i servizi e gli interventi, per ogni anno. Ci è sembrato molto utile. Infatti, tenerci aggiornati sull’entità delle spese, argomento per argomento, ci permette di riflettere sulla corrispondenza fra quanto l’amministrazione spende, i risultati che si sono ottenuti con quella spesa e il nostro senso di soddisfazione sull’efficacia dell’attività amministrativa.

Di sicuro, abbiamo capito che la rigidità della contabilità, in sé, non può essere portata come un problema a giustificazione della cattiva amministrazione.
Abbiamo anche capito che la pianificazione del Comune avrebbe maggiore efficacia se non fosse così vergognosamente tardiva.
Ci siamo detti che noi cittadini dobbiamo essere preparati anche su questi argomenti: la partecipazione inizia nel cercare di capire.

Perciò, proprio per il nostro desiderio di capire…
AGLI AMMINISTRATORI COMUNALI CHIEDIAMO:
1) quando approvate il Documento Unico di Programmazione 2018-2020? La scadenza era il 31 luglio scorso.
2) il bilancio 2018-2020, almeno quest’anno, sarà approvato nei termini corretti? La scadenza è il 31.12.2017
3) Potete comunicarci quali sono le reali ragioni di questi ritardi nell’approvare il bilancio comunale? Ci sono problemi nei conti? Nel caso, quali? Ci sono difficoltà a pianificare gli interventi? Perchè? C’è disinteresse a farlo? Come mai?
AI CONSIGLIERI DELL’OPPOSIZIONE CHIEDIAMO: potete fare delle comunicazioni pubbliche su come state intervenendo perché le cose inizino ad andare meglio?

Come vengono utilizzati i nostri soldi?

Ecco il primo dei due incontri. Essere informati, preparati, attenti, ci permette di intervenire di più e meglio nella vita della nostra Città.
E non ci sono argomenti “troppo difficili”. Il desiderio di capire e un aiuto esperto ci permetteranno di farci un’idea anche di questo argomento: il bilancio comunale.

RISORSE E SERVIZI PER I CITTADINI
Come funziona la gestione delle risorse economiche di un Comune? Perché è così importante avere un buon bilancio e approvarlo nei tempi?
Crediamo che sia opportuno sapere da dove provengono le risorse economiche del nostro Comune e in che modo devono essere spese per creare servizi e interventi efficienti, continuativi, efficaci, ovvero per migliorare la qualità della nostra vita.
Vedremo anche come poter trovare i dati, osservarli e farsi una propria opinione su come vengono amministrate le risorse pubbliche nella propria città.
Ci aiuta nella riflessione Fabio Atzeni, funzionario regionale in materia di amministrazione e contabilità pubblica.

Incontri di formazione

La prima forma di partecipazione è quella di documentarsi, informarsi, riflettere sulle cose avendone una sufficiente conoscenza. Non ci sono argomenti della vita pubblica preclusi ai cittadini, o troppo difficili.
Noi crediamo fortemente che la partecipazione qualificata dei cittadini accresca la qualità dell’azione amministrativa e, alla lunga, contribuisca alla crescita della Città.
Per tutti questi motivi riprendiamo con gli INCONTRI DI INFORMAZIONE, aperti a chiunque voglia partecipare.

DOVE VANNO A FINIRE I NOSTRI SOLDI?
Il primo sarà il 10 novembre* 2017 e riguarderà il bilancio del Comune.
E’ importante che ogni cittadino abbia un’idea chiara di come funziona la gestione delle risorse economiche: sapere da dove provengono, quale è il meccanismo per la loro spesa, quali sono gli obblighi e i tempi da rispettare per garantire alla cittadinanza servizi e interventi efficienti, continuativi, efficaci.
Ci chiederemo anche come i cittadini possono trovare i dati, osservarli e farsi una propria opinione su come vengono amministrate le risorse pubbliche nella propria città.
Questo incontro sarà animato da Fabio Atzeni, funzionario regionale in materia di amministrazione e contabilità pubblica.

COME PREVENIRE LA CORRUZIONE?
Il secondo si terrà il 24 novembre 2017, e parleremo del Piano Anticorruzione del Comune.
E’ un documento obbligatorio per tutte le amministrazioni pubbliche, che devono crearlo adattandolo alla situazione locale.
Troppo spesso le amministrazioni sorvolano su questo documento, approvandolo con ritardo o in modo meccanico, senza calare il suo contenuto nella realtà e soprattutto nella finalità che deve perseguire: controllare il funzionamento della macchina amministrativa, perchè non incorra in situazioni di corruzione.
Sarà l’occasione per conoscerlo, parlarne, e, soprattutto, per capire come i cittadini possono integrarlo, partecipando alla consultazione pubblica (obbligatoria) che precede il suo aggiornamento annuale.
Questo incontro sarà animato da Alessandra Loi, esperta in Scienza della comunicazione e consulente di amministrazioni pubbliche in materia di anticorruzione.

(PS: al più presto vi diamo conferma del luogo e dell’orario. Iniziate a segnare la data e… passate parola!)
(*questa e’ la nuova e definitiva data, aggiornata il 24 ottobre)

Salute, informazioni ambientali e trasparenza

Nel Parco del Molentargius Saline, da più di una settimana è in corso un’emergenza ambientale, con gravi risvolti per la salute pubblica.
Qualcosa brucia e non si sa cosa. Sicuramente non è cosa benefica: lo sentiamo con il nostro naso ogni giorno e soprattutto ogni notte, lo rivelano i nostri occhi rossi e il senso di nausea o di vomito che ci prende quando vi rimaniamo esposti.
Già, ma cosa brucia? Cosa viene sprigionato in ambiente dalla combustione? Quali informazioni possiedono gli Enti di competenza sulla zona da cui emergono le esalazioni, ovvero l’Ente Parco e il Comune di Quartu Sant’Elena? Che effetti sta procurando o causerà sulla nostra salute?

Tra le molte cose che queste due Amministrazioni hanno trascurato, c’è sicuramente l’obbligo di ottemperare alla pubblicazione delle informazioni ambientali.
Ottemperare non significa chiamare un giornalista e far scrivere un articolo. Ottemperare non significa scrivere post sulla pagina facebook del sindaco pro-tempore, chiunque esso sia, che davvero importa poco. Ottemperare non significa avere un addetto stampa che “comunica”.
Ottemperare alla Convenzione di Aarhus, al Decreto Legislativo di ratifica (n. 195/2005) e al Decreto Trasparenza, significa pubblicare nella sezione “Informazioni ambientali” della pagina “Ammministrazione Trasparente”, nel sito ufficiale delle due amministrazioni, OGNI INFORMAZIONE PRODOTTA, RICEVUTA, CONOSCIUTA che riguardi le condizioni dell’ambiente.
Andate a vedere la pagina dell’Ente Parco: è beatamente vuota. Ognuno tragga le sue conclusioni.
Andate a vedere quella del Comune: accoglie una relazione del 2015, con qualche link.
NON CI SONO notizie relative ai fumi tossici e all’emergenza ambientale in corso, né documenti relativi al periodo dal 14 luglio 2017 (data dell’incendio nel Parco) in poi.

Per questo, abbiamo mandato una richiesta di ottemperare, ai Dirigenti responsabili di entrambe le amministrazioni. Il Decreto Trasparenza dice che devono provvedere “tempestivamente”, non “quando hanno tempo”.
Sappiamo che i dati dovranno rimanere pubblicati per cinque anni, non il tempo di un post su facebook o di un articolo su un giornale, che sono entrambi volatili.
In questo modo, TUTTI, gratuitamente, sono nelle condizioni accedere alle informazioni, non solo i membri del gruppo facebook “tal dei tali”, i lettori di un giornale a pagamento, i contatti whatsapp.

E se non venissero pubblicate le informazioni ambientali?
Beh, sappiamo che è dovere e prerogativa di qualunque cittadino, segnalare l’inadempienza all’Autorità Nazionale Anti Corruzione e che, per i Dirigenti che non ottemperano, è prevista una sanzione amministrativa da € 500,00 a € 10.000,00.
Perciò, siamo convinti che pubblicare le informazioni ambientali sul Parco del Molentargius Saline non solo è giusto e dovuto, ma anche che conviene che sia fatto bene, senza farsi sfuggire nessuna notizia, nessun dato, nessuna relazione tecnica con dati ambientali, che siano già in possesso o che saranno prodotti/ricevuti/conosciuti dall’Amministrazione Pubblica in cui si ha il privilegio di lavorare.
Mai più di oggi, salute e trasparenza sono stati così legati.
“Tolleranza zero” è diventata una parola chiave un po’ per tutto. Amaramente.

Soldi pubblici e risultati

€ 329.873,66 è la spesa sostenuta dal Comune di Quartu, da gennaio a luglio 2017, per INDENNITA’ AGLI ORGANI ISTITUZIONALI (fonte: www.soldipubblici.gov.it).
Gli organi istituzionali di un Comune sono il Consiglio, la Giunta, il Presidente del Consiglio, il Sindaco.
Ci siamo chiesti: quale è il prodotto di questa spesa?
Noi siamo convinti che la politica locale sia cosa concreta, e che si faccia attraverso l’adozione di atti pubblici, ovvero le “deliberazioni”, come si dice in linguaggio amministrativo per indicare le decisioni. Per questo non proporzioniamo quella cifra (€ 329.873,66) al numero di riunioni di giunta o di incontri delle commissioni consiliari o di sedute di consiglio. Quelli, per noi cittadini, sono solo percorsi, non risultati.
Il problema è che tutto ha un costo.
Hanno un costo le discussioni e le riunioni.
Hanno un costo le sedute di commissione in cui si da’ lettura ad una bozza, senza che vi sia stato un lavoro personale dei consiglieri a monte, senza che vi sia un lavoro di elaborazione di gruppo durante la seduta.
Hanno un costo gli ingressi in ritardo dei consiglieri alle sedute di commissione.
Hanno un costo gli interventi dei consiglieri durante i consigli, tutti, anche quelli non pertinenti o quelli fatti senza cognizione di causa, senza essersi documentati sugli argomenti.
Hanno un costo i vergognosissimi battibecchi su questioni meno che personali durante i consigli (i cui toni riprovevoli ci sono rimasti ben impressi…)
Ha un costo il numero degli assessori.
Il tempo speso dagli organi istituzionali ha un costo. Per Quartu, € 329.873,66 da Gennaio a Luglio 2017.
A scanso di equivoci chiariamo che, per noi, l’indennità è uno strumento necessario per porre coloro che sono stati scelti per fare gli interessi collettivi, nella condizione di farlo senza preoccupazioni di ordine materiale, perché possano assolvere al loro compito con dignità, con fierezza, con indipendenza e con serenità. Non siamo contrari e non riteniamo che debbano essere messe in discussione. (*)

Ma – dicevamo – che cosa ha prodotto questa spesa?
– 106 deliberazioni della Giunta Comunale, di cui 20 hanno riguardato patrocini e 9 dinieghi di trasferimento a dipendenti comunali. Ne restano 86, relative alla gestione dell’attività amministrativa di tutti i settori.
– 40 deliberazioni del Consiglio Comunale, di cui 15 riguardano l’approvazione di mozioni e ordini del giorno e 4 l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Ne restano 21, riguardanti gli atti di programmazione del Comune (bilancio, atti preliminari al bilancio, discussione di emendamenti, regolamenti)
E’ poco? E’ troppo? E’ quello che serve per risollevare la nostra città? Ci sono cose su cui il Comune avrebbe già dovuto prendere decisioni in questo primo semestre?
Secondo noi, certamente sì. E giusto per iniziare un elenco di argomenti, ricordiamo volentieri:
– le carte dei servizi (già sollecitate da Atobiu e promesse dal Comune per la pubblicazione al 2 maggio 2017. Non pervenute. OBBLIGO DI LEGGE)
– gli atti di indirizzo per la concessione del servizio di ritiro dei rifiuti urbani (la proroghina da € 12.700.000,00 scade al 31.12.2017…e poi? Che si fa: altra proroga? Di proroga in proroga? OBBLIGO DI LEGGE rispetto al Codice dei Contratti e alla normativa anticorruzione, fare gare pubbliche per assegnare quantità di soldi così consistenti)
– Il regolamento per gli istituti della partecipazione popolare (OBBLIGO DI LEGGE dal 2000, mai adottato. A Quartu è nato il Comitato Quartu Partecipa, per sostenere questo “passaggio tardivo alla modernità”)
– Il Documento Unico di Programmazione 2018/2020 (scadenza entro luglio 2017, già saltata, OBBLIGO DI LEGGE, ma tanto è consuetudine fare la programmazione in ritardissimo… e senza il bilancio, nei primi sei mesi dell’anno si può non fare nulla di nulla, con la motivazione “manca il bilancio”)
– la pubblicità on line dei verbali delle commissioni consiliari (IMPEGNO DA MOZIONE APPROVATA all’unanimità nel 2017, per superare la modalità attuale, stile “anni 90”, con accesso agli atti classico. Azione a costo zero: perché non si è ancora fatto?)
– Il regolamento sul bilancio partecipativo (IMPEGNO DA MOZIONE APPROVATA all’unanimità nel 2016: perché non si è ancora fatto?)
Ognuno aggiunga, dal suo punto di vista e secondo le sue conoscenze.
E ci vengono delle domande…
Agli organi istituzionali: quale è la vostra valutazione? Quella spesa (quella delle vostre indennità) è giustificata da questo risultato?
Ai concittadini: conoscevate questi dati? Che cosa ne pensate?
A tutti: ci va bene così?
___________________
* [ In passato, per lungo tempo, chi viveva del proprio lavoro difficilmente poteva diventare un rappresentante nella vita pubblica, perché dedicando gran parte del proprio tempo ai lavori istituzionali (un sindaco è impegnato tutto il giorno, un consigliere deve essere disponibile durante il consiglio per la discussione e prima per parteciparvi preparato) non gliene sarebbe rimasto per guadagnarsi da vivere. In tal modo solo coloro che vivevano di rendita, o avevano qualcuno che li manteneva, potevano permettersi di partecipare alla politica attiva.]

Intorno al fuoco – dalla protezione alla prevenzione civile

Giovedì 27 luglio, nella biblioteca civica di Quartu, ci siamo raccolti “intorno al fuoco”.
Ad occuparci del tema degli incendi ci ha aiutato Giuseppe Mariano Delogu, ex Dirigente del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, e autore del Libro “Dalla parte del fuoco” (ed. Il Maestrale). La sua presentazione ha affrontato aspetti normativi, tecnici, organizzativi, politici, del controllo delle emergenze derivanti dagli incendi.
Lo ringraziamo apertamente anche qui, per averci consegnato alcuni importantissimi messaggi.

SAPER CONVIVERE COL FUOCO.
Non dimenticarsi mai che il fuoco è un elemento naturale, una fonte di energia una forza che nella storia dell’umanità è stato strumento di sviluppo e alleato dell’uomo. Il fuoco è il fuoco. Il fuoco, a volte, solo a volte e in certe condizioni, diventa incendio.

CONOSCERE IL FUOCO.
In epoca tradizionale le persone erano abituate a trattare col fuoco: pastori, contadini, boscaioli sapevano riconoscere, nel loro ambiente di lavoro, le condizioni di accumulo di combustibile naturale (legname in foresta, sterpaglie nei campi, arbusti nella macchia) che avrebbe potuto generare incendi. E sapevano trattare questa condizione critica, riunendosi e usando il fuoco “preventivo”, da loro stessi vigilato e guidato allo scopo.
Noi, uomini d’oggi, col fuoco trattiamo assai raramente. Non abbiamo più conoscenze, cultura, tecniche per conviverci o per utilizzarlo. E come di cosa non conosciuta, mentalmente ne facciamo il nostro nemico assoluto e dal punto di vista pratico commettiamo errori così stupidi e grossolani da non far credere che possano, questi, generare eventi gravi come un grosso incendio: la sigaretta accesa lanciata a bordo strada, lo smaltimento di cenere calda in ambiente, …

AFFRONTARE IL FUOCO
Il fuoco, nel tempo, è diventato sinonimo di emergenza. Molti aspetti hanno contribuito a compiere questa lenta e inesorabile virata, ma su due almeno ci preme concentrarci, anche solo per farne novero e segnalazione:
– la progressiva riduzione delle risorse finanziarie e umane destinate alla prevenzione: non si fa la prevenzione vera, quella che attua lo smaltimento e/o il riutilizzo del combustibile naturale (legna, erba secca), non si fa l’altra prevenzione, quella che contiene il monitoraggio e la vigilanza sugli ambienti, e non si fa l’altre prevenzione ancora, quella che sanzionando la negligenza limita il numero di situazioni di rischio esistenti.
– l’affermazione di un modo aggressivo, quasi militarizzato, quale unico modo per contrastare l’emergenza
I due aspetti si avvitano inesorabilmente fra loro e confermano nella società l’idea che il controllo e la prevenzione del fuoco siano argomenti esclusivamente emergenziali, ovviamente delegati alle amministrazioni e alle forze pubbliche.
Le amministrazioni pubbliche sostengono costi altissimi per gli interventi di contrasto dell’emergenza, mentre, per quanto riguarda la prevenzione, si limitano a produrre linee guida e indicazioni ai cittadini.

IL LIVELLO LOCALE
Il Comune ha delle competenze e delle responsabilità, anche in questa questione.
Il nostro ha un Piano Antincendio Comunale aggiornato al 2011. Forse varrebbe la pena che qualcuno ci lavorasse, per verificare che il suo contenuto sia ancora valido.
Un buon Piano Antincendio Comunale, certo, non elimina gli appiccatori di fuoco (dolosi o colposi che siano), ma ci piace pensare che ben redatto e soprattutto bene eseguito, un Piano Comunale possa rendere la vita molto più difficile a questi “folli del fiammifero”. E’ uno dei contributi alla prevenzione che ci aspettiamo dagli amministratori locali.
Il nostro Comune ha un rapporto altalenante con le associazioni locali di protezione civile, tale che l’atto di indirizzo per la campagna antincendio 2017 è stato adottato il 10 luglio 2017, assai tardivamente. Migliorare, chiarire, sviluppare queste relazioni di collaborazione, rientra nei doveri degli amministratori ed è una delle strade da percorrere per il monitoraggio del territorio, per la riduzione dei danni da fuoco, per l’intervento in caso di emergenza.
La società civile deve essere costantemente condotta a consapevolezza. Crediamo che non basti sparare le ordinanze a inizio stagione, sul dovere di ripulitura dei terreni privati: serve, insieme, dare importanza a quelle ordinanze sanzionando i contravventori, e dando il buon esempio attraverso la ripulitura programmata dei terreni comunali.
E la formazione, la sensibilizzazione, l’invito a contribuire tutti, ognuno nel suo piccolo, a questa tutela: invitiamo il Comune a fare lui (oltre che noi cittadini, con consueto piacere e senso di responsabilità) incontri pubblici formativi mirati alla prevenzione, lungo il corso della prossima primavera.

E NOI CITTADINI?
Abbiamo doveri, certo, e possibilità di impegno responsabile anche su questo fronte.
Dovere di informarci e di divulgare le informazioni che possediamo.
Dovere di conoscere le leggi, le prescrizioni, le sanzioni.
Dovere di eseguire prescrizioni e ordinanze che hanno per scopo la prevenzione degli incendi.
Dovere di progettare i nostri spazi esterni e il nostro arredo verde in maniera consapevole e con le cautele necessarie.
Dovere di segnalare negligenze e abusi.
Dovere di sentirci parte del nostro ambiente e di fare la nostra parte, con consapevolezza e impegno civico, anche “intorno al fuoco”.

Un ringraziamento particolare a Salvatore Sardu, per aver proposto e permesso la visione del suo documentario “Sardegna brucia”, a conclusione della impegnativa e piacevole serata.

Cambio di data del quarto dialogo cittadino

CAMBIO DI DATA DEL QUARTO DIALOGO CITTADINO, SPECIFICAMENTE DEDICATO AL BILANCIO – VENERDI 16 GIUGNO ORE 18,30 AL POETTO (zona Bussola)
Abbiamo appreso che il 30.5.2017 la Giunta Comunale ha approvato la sua proposta di bilancio comunale. E’ un passaggio importante, di preparazione per l’approvazione che deve avvenire in Consiglio.
Notiamo (e non è la prima volta) che la nostra amministrazione comunale fa le cose in grave ritardo: questa approvazione era da fare entro il 15 novembre 2016 (!) e quella definitiva del Consiglio entro il 31.12.2016. E i ritardi hanno sempre delle conseguenze.
Notiamo anche che l’Amministrazione non ha ritenuto di dover dare informazioni ai cittadini, su questi ritardi. Infatti, avremmo voluto leggere le motivazioni del ritardo ben espresse nella delibera di approvazione della proposta di bilancio. In genere certe cose si scrivono chiare negli atti, e a noi che seguiamo seriamente la politica locale non bastano le interviste agli assessori sui quotidiani.
Non possiamo fare a meno di rilevare che questa approvazione è avvenuta con il metodo tradizionale della democrazia rappresentativa (chi c’è, decide), anche se nel lontano marzo 2016 il Consiglio Comunale approvò all’unanimità la mozione per procedere con il bilancio partecipativo.
Siccome siamo interessati all’argomento, avevamo già promosso un “dialogo cittadino” specificamente dedicato al bilancio.
Ne spostiamo la data, per due motivi:
1) avere più tempo di leggere tutti questi nuovi documenti
2) dare tempo ai consiglieri comunali (come sempre, tutti caldamente invitati) di considerare la loro partecipazione a questo dialogo cittadino, per aiutare i cittadini a capire le cose e per spiegare la loro posizione.

Ci vediamo venerdì 16 giugno 2017, ore 18,30, sempre al Poetto, in zona Bussola. La partecipazione è libera.

“ISTRUZIONI PER L’USO DEI DIALOGHI CITTADINI”
1) partecipi se lo desideri, col solo impegno del rispetto per gli altri
2) considera l’argomento che porti come “non delegabile agli altri”: se tu lo ritieni una cosa importante, attivati (anche con piccole azioni) e coinvolgi altri ad attivarsi insieme a te
3) informa gli altri di quanto fai per il miglioramento della vita civica: far circolare informazioni di azioni positive di singoli cittadini o di gruppi farà crescere la città in consapevolezza e attivismo
4) pensi di non sapere abbastanza su di un argomento, o semplicemente non hai le informazioni necessarie per affrontarlo? Chiedi pure al gruppo: chiunque abbia queste informazioni, avrà il piacere di condividerle con te.

Passeggiata quartese al fuso di cepola.

Perché dedicare del tempo a passeggiare nella propria città?
Che cosa significa mantenere in vita un bene storico, una tradizione, l’uso di una lingua?
Che valore ha sentire il racconto che fa tornare alla memoria una cosa che non si sapeva più?
Che sensazioni produce?
Domenica 21 maggio, queste erano le riflessioni al termine della prima “passeggiata quartese”.
La serata è stata ricca di gente (circa 50 persone, molte di più di quante potessimo attenderne), di incontri preziosi, di racconti e di commenti.
Tutto questo ha lasciato in noi una bella sensazione di condivisione della memoria storica di luoghi e fatti.
Ricorderemo:
– lo stupore davanti alla chiesa più antica di Quartu, che solo pochi avevano già visto
– la meraviglia di scoprire che quel muro in ladiri fatiscente, che guardiamo distratti ogni giorno, è stato convento, poi distilleria e poi anche fabbrica di bibite, luogo produttivo per moltissimi quartesi, lungo la storia
– l’amarezza per lo spreco di beni storici non visitabili o lasciati a decadere
– la gioia di essere accolti dentro una casa campidanese col fuoco acceso e poter frugare fra oggetti e cimeli di una famiglia
– il rammarico di constatare che la pietra miliare con il numero romano IV, che dà il nome a Quartu, è dispersa e sul posto c’è un anonimo lastricato di marciapiede. Più in là una brutta copia moderna, che nessuno vede e nessuno riconosce.
– La sorpresa nel visitare una cantina antica e attiva, presso cui sentire una poesia dedicata alle uve, nella nostra lingua, il sardo
– La gioia di assaporare il vino offerto e il buon pecorino della nostra tradizione sarda

Per tutto questo ringraziamo i cittadini del quartiere di S. Maria Cepola che si sono prodigati per la nostra consapevolezza:
signor Benone, da sempre custode volontario della chiesa di S. Maria;
Valentino Murgia, nostra guida nella passeggiata, patrimonio di aneddoti e bravo lettore di poesia sarda;
Marino Murgia, affabile e ospitale proprietario di una bella casa campidanese;
Anna Rita Fois e la sua famiglia, che ci ha aperto la loro attività di produzione di vini e ci ha concesso di chiudere nella bellezza della convivialità;
Raimondo Perra, amico caro e autore de “Is gocius de is axinas”.
Un popolo che non tiene in considerazione la propria storia, non ha futuro. Nessuna pianta potrebbe vivere staccata dalle proprie radici.
Prendiamo questa esperienza come stimolo ad impegnarci, tutti noi cittadini, a riconoscere e a dare valore alla nostra storia e alla nostra Città.
PS: molti dei beni di questa passeggiata sono aperti sabato 27 e domenica 28 maggio, nella manifestazione “Monumenti aperti”. Vi suggeriamo di approfittarne!

Passeggiate quartesi

“PASSEGGIATE QUARTESI” – 21 maggio 2017, ore 18 – Partenza da Piazza S. Maria

C’è una Quartu dimenticata, in parte abbandonata, che solo il racconto può far tornare in vita.
Molte vie oggi secondarie, in cui passiamo rapidi in automobile, sono state in passato luoghi vivi e produttivi. Molti edifici davanti ai quali il nostro sguardo vaga senza soffermarsi hanno accolto storie importanti.
C’era moltissimo, a Quartu, al tempo dei nostri anziani, prima che l’improvviso e smisurato popolamento degli anni ‘80 procurasse l’abbandono dei lavori e del sapere tradizionale, e si portasse dietro la perdita di interesse al tramandare la memoria di luoghi e storie.
Le “Passeggiate quartesi” vogliono essere l’occasione, per cittadini e visitatori, di riscoprire la Quartu che non c’è più. Vedremo come la “cultura del mantenere” (tenere bene, tenere in vita) ciò che testimonia il passato è stata sopraffatta dalla “non cultura del buttare giù” in favore della speculazione edilizia e del consumismo.
La nostra prima “passeggiata quartese” sarà domenica 21 maggio 2017, con partenza alle 18 da Piazza S. Maria. Attraverseremo le vie Garibaldi e XX Settembre soffermandoci a riscoprire case tipiche, fabbriche dismesse, edifici religiosi, vecchie botteghe. Durante la passeggiata, ascolteremo i racconti vissuti che ci faranno alcuni residenti storici del quartiere.
La “passeggiata” terminerà con la visita alla cantina della Società Agricola Cesare Fois e figli, ed un breve momento di poesia.
La partecipazione è libera e gratuita.
Il solo scopo dell’iniziativa è condividere il piacere di riscoprire la nostra storia e dare valore alla nostra identità.
Vi aspettiamo.

#trasparenza

Nel Consiglio Comunale di ieri è stata approvata all’unanimità la mozione che dà indirizzo alla Giunta di provvedere a realizzare alcune azioni fondamentali per rispondere agli obblighi di legge del Decreto Trasparenza (2013).
Noi eravamo al Consiglio, in qualità di cittadini e portatori di diritti anche in questa materia, e non come “pubblico”, come qualche consigliere usa dire, quando si rivolge a chi assiste al consiglio.
Eravamo lì perché siamo desiderosi non tanto e non solo di vedere realizzata l’applicazione delle regolettine della trasparenza in ogni amministrazione dove si muovono risorse pubbliche (compreso il nostro Comune di Quartu Sant’Elena).
Eravamo lì, perché condividiamo il principio delle leggi sulla trasparenza, che significa esattamente ACCESSIBILITÀ TOTALE DELLE INFORMAZIONI, PER FAVORIRE FORME DIFFUSE DI CONTROLLO SULLE FUNZIONI ISTITUZIONALI E SULL’UTILIZZO DELLE RISORSE PUBBLICHE.
La soddisfazione per l’avvenuta approvazione ci aveva fatto concludere che potevamo occuparci di altri argomenti. Infatti, così sarà, in tutti i casi.
Tuttavia, non possiamo trascurare di rilevare che una quota per noi troppo alta di consiglieri e amministratori si sono dimostrati ieri totalmente disinformati e – peggio – non formati sull’argomento, confusi sulle pratiche e fumosi sui principi. Perciò, questa approvazione la consideriamo solo l’inizio di un miglioramento a cui chiamiamo non solo gli amministratori, ma proprio tutti i concittadini.
Per favore, non molliamo su queste cose, che sono la prevenzione di altre assai peggiori. Documentiamoci sulla trasparenza, apprendiamo cosa chiedere e come chiedere per la trasparenza, perché ne va della nostra modernità, del nostro sviluppo, della nostra capacità di partecipare, della nostra funzione di controllori di coloro a cui è stato dato, in modo democratico, un mandato istituzionale DI SERVIZIO e non già un comodato d’uso delle istituzioni.
Intanto che attendiamo che la sezione “Carte dei Servizi”, in Amministrazione Trasparente, si popoli dei documenti mancanti ancorché dovuti per legge, intanto che attendiamo che la sezione del patrimonio immobiliare acquisisca caratteristiche di dato aperto, mettiamo a disposizione la registrazione dell’incontro in cui ci siamo messi a disposizione per parlare di queste cose.
E’ il nostro tentativo, semplice e casereccio, di diffondere informazioni sulla trasparenza e fiducia nella partecipazione.
Ovviamente, su questa approvazione vigileremo, perché non resti lettera morta come lo streaming e il bilancio partecipativo.
“Tolleranza zero” è un insegnamento da non dimenticare mai.